Roma, tra il 15 settembre ed il 15 ottobre inizieranno le elezioni amministrative per eleggere il nuovo sindaco della città. A dire la sua ci ha pensato il noto influencer romano Damiano ‘Er Faina’
Da un bel po’ di giorni sono iniziate le grandi manovre in vista delle elezioni amministrative a Roma. Chi sarà il nuovo sindaco della città Capitolina? E’ diventata ufficiale la notizia della candidatura di Roberto Gualtieri (Partito Democratico). Non è da scontare che la stessa Virgina Raggi possa ricandidarsi.
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Su questa vicenda ne ha parlato Damiano Coccia, nel web conosciuto come ‘Damiano Er Faina’. Il trentatreenne ha rilasciato un’intervista ai microfoni di ‘Adkronos‘. Queste alcune delle sue parole: “Bertolaso che rinuncia alla candidatura di sindaco di Roma? Se volete sapere la mia, vi dico che alla fine può accettare. Sono convinto che Salvini lo stia pressando affinché lui ci pensi e accetti”.
Sindaco Roma, Er Faina: “Meloni la candidata top“
Damiano Er Faina non ha alcun tipo di dubbio: la candidata per il ruolo di sindaco di Roma è Giorgia Meloni. Queste le sue dichiarazioni sulla leader di ‘Fratelli d’Italia’: “Sono convinto che la Meloni vincerebbe a mani basse, non ha bisogno nemmeno di fare campagna elettorale. Non bisogna fare neanche il ballottaggio, prenderebbe il 60 % dei voti. Anche se il suo obiettivo e di fare il primo ministro ed anche il quel caso sarebbe la favorita.
Guardando i sondaggi su La7 ho visto che Fdi è a soli due punti percentuali dalla Lega. Nella loro coalizione il partito che prende più voti esprime il candidato Premier. Ed è per questo motivo che sono convinto che possa diventare la prima donna presidente del Consiglio di questo Paese“.
Infine ha spiegato il motivo per cui non c’è ancora il nome del sindaco di centrodestra: “Sapete come si dice a Roma? Nessuno se vò brucià. Tutti hanno paura della situazione disastrosa della Capitale. Se in due anni un sindaco non porta né benefici e né risultati è ovvio che rischia di perdere punti. Per questo che di sindaco non ce ne vuole uno, ma quattro! Da una parte lo accetto, ma da romano mi dispiace“.