E ora Bella Ciao diventa l’inno d’Italia… per legge!

Oh bella ciao, bella ciao. La canzone simbolo dei partigiani sta per diventare una sorta di inno nazionale a termini di legge

Manifestazione per il DDL Zan
Bella Ciao alla Manifestazione per il DDL Zan

Una mattina mi son svegliato ed ho trovato… Bella Ciao nuovo inno nazionale. Già, a quanto pare è proprio ciò che starebbe per accadere a breve, vista l’iniziativa di alcuni parlamentari (PD ma anche Italia Viva e Movimento 5 Stelle) che hanno presentato alla Camera una proposta di legge che vorrebbe il riconoscimento di Bella Ciao e farla eseguire nelle cerimonie ufficiali per la festa del 25 Aprile. La Festa della Liberazione dal regime nazifascista è da sempre uno dei capisaldi della cultura di sinistra e ora, con questa novità, avrà pure la sua legittimazione musicale.

Cosa prevede la proposta di legge per unire Bella Ciao all’inno nazionale

Bella Ciao maglia
Foto di andreatomasin0 da Pixabay

Nell’iniziativa dei parlamentari di cui vi parlavamo ci sono solo due commi. Il primo è che la Repubblica riconoscerà la canzone Bella Ciao quale “espressione popolare dei valori fondanti della propria nascita e sviluppo”. L’altro invece prevede che il brano venga eseguito nel corso delle cerimonie ufficiali durante i festeggiamenti del 25 Aprile, a seguire dopo l’inno nazionale di Mameli. “Possiamo affermare con certezza che Bella Ciao non è espressione di una singola parte politica ma, al contrario, tutte le forze politiche democratiche possono sentirsi ugualmente rappresentati dagli ideali universali ai quali si ispira la canzone. Una decisione che ha fatto storcere il naso alle forze politiche di centrodestra, che si sono opposte con fermezza a questa proposta con l’obiettivo di non “sporcare” l’inno di Mameli con qualsiasi altra canzone.

Inno Bella Ciao? Il pensiero di Damiano Er Faina

Damiano Er Faina
Damiano Er Faina

Anche Damiano si è mostrato indignato per quanto potrebbe accadere se passasse questa proposta. L’idea sarebbe quella di proporre Bella Ciao a seguire, dopo l’inno di Mameli, ma anche questa scelta significherebbe “inquinare” quello che è un simbolo dell’unità nazionale: “Nessuno tocchi l’inno di Mameli, è impensabile che ci sia un altro riferimento oltre a quello che è da sempre il nostro inno nazionale”, il commento laconico del Faina alla prospettiva che Bella Ciao lo affianchi, seppur durante la Festa della Liberazione.

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