Strage Ardea, la famiglia Pignani: “Non riuscivamo a trovare la pistola”

Strage Ardea, la città romana è ancora terrorizzata per quello che è successo nella giornata di ieri dove un uomo ha ucciso tre persone per strada e poi si è tolto la vita nella sua casa

Ancora shock ad Ardea dove nella giornata di ieri un uomo di 34 anni, con problemi psichici, ha compiuto una vera e propria strage. Con una pistola (che apparteneva al defunto padre, che svolgeva il lavoro di guardia giurata) ha ucciso due fratellini di soli cinque e dieci anni (David e Daniel Fusinato) che stavano giocando al parco insieme ad altri amici e l’84enne Salvatore Ranieri. Proprio quest’ultimo è stato ammazzato per primo ed ha provato a difendere i bambini facendo da scudo. Subito dopo la strage si è barricato nella sua abitazione dove si è suicidato.

Il killer, Andrea Pignani, aveva noti problemi psichici. Alle 11 di domenica 13 giugno è uscito di casa impugnando la pistola e ha iniziato a sparare alle prime persone che vedeva. I suoi familiari hanno annunciato che non sono mai riusciti a trovare l’arma che era del padre, confermando che non sapevano dove fosse finita.

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L’avvocato della famiglia Fusinato, scossa per la morte dei loro figli, ha dichiarato che non conoscevano l’omicida e non c’era stata alcuna lite prima della strage. Non solo: cinque minuti prima che sparasse il fuoco, una pattuglia dei carabinieri di Marina di Ardea erano andati a fare visita all’abitazione di Domenico Fusinato (padre delle vittime) affinché stesse rispettando l’ordinanza di custodia ai domiciliari.

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Strage Ardea, la madre del killer: “Era solo e non si curava“

Di Pignani si sa che una decina di giorni fa era uscito da un centro di salute mentale. Era un ingegnere informatico ed in passato è stato sottoposto ad un TSO obbligatorio per le sue patologie.

La madre (che ha provato ad ammazzare con un coltello pochi mesi fa) ha annunciato che: “Era solo e non si curava. Non aveva amici“.