Eriksen operato al cuore, il comunicato: mai più Italia

Cristian Eriksen sarà operato al cuore, arriva la comunicazione direttamente dalla Federazione dopo il malore in campo di sabato scorso.

Dramma Eriksen
Dramma Eriksen (Getty Images)

Il comunicato è chiaro: “Al termine di approfonditi esami è stato deciso di impiantare al ragazzo un defibrillatore. La scelta si è resa necessaria a causa dell’attacco di cuore accusato dal calciatore per disturbi aritmici”. Numerosi specialisti hanno considerato questa ipotesi come unica e inderogabile anche se magari provvisoria e il calciatore ha accettato l’intervento in questione. L’apparecchio impiantato servirà a regolare eventuali aritmie future in tempo reale ed evitare l’arresto cardiaco. Sicuramente però sarà importante rispettare la privacy di calciatore e famiglia come ha concluso la Federazione.

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Christian Eriksen, l’operazione al cuore

Dramma Eriksen
Dramma Eriksen (Getty Images)

Purtroppo questa operazione al cuore a Christian Eriksen potrebbe costare la carriera a soli 29 anni. In Italia per esempio non avrebbe l’idoneità sportiva per tornare in campo dopo un intervento del genere, mentre in altri paesi la situazione è decisamente più concessiva. Ovviamente però il ragazzo dovrà decidere cosa fare anche seguito dai suoi medici, evitando dei rischi inutili. Quello che sembra un epilogo traumatico in realtà è praticamente un miracolo visto che il calciatore era praticamente morto. L’intervento tempestivo dei suoi compagni di squadra e dei medici a bordocampo gli hanno salvato la vita laddovè invece altri calciatori erano stati costretti a salutare il mondo in maniera ancor più tragica.

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Ricordiamo tra gli altri Puerta, Morosini, Foè tutte tragedie che avevano qualcosa di simile a questa, ma che terminarono in maniera decisamente più pesante. Se il futuro obbligherà Eriksen a non giocare più a livello agonistico di sicuro avrà ancora la possibilità di abbracciare la moglie, i figli e i suoi affetti e perché no magari quella di iniziare una carriera dall’altra parte della scrivani. Sicuramente quello che ha colpito tutti è stato l’affetto di tantissimi colleghi anche non compagni di squadra, magari avversari, che si sono stretti nel dolore con la sua famiglia. Un esempio che ci fa sperare ancora una volta nel calcio e nella possibilità che tra tante critiche alle volte prevalga l’umanità e la voglia di stringersi un po’ più forti nei momenti difficili.

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