Vaccino, c’è una falla nella campagna: mancano 650.000 immigrati irregolari. Il motivo

C’è una falla clamorosa nella campagna per l’erogazione del vaccino anti Covid-19, quella relativa all’esercito degli immigrati irregolari, circa 650.000 persone, che non sono stati calcolati nella prenotazione delle dosi. Ecco cosa succede adesso

Vaccino Immigrati Irregolari

La campagna vaccinale in corso in Italia dall‘inizio del 2021 corre sempre più veloce. Ad oggi, martedì 22 giugno, sono 46 milioni le dosi somministrate. Poco meno di 16 milioni le persone completamente coperte, il 26% della popolazione. L’immunità di gregge, se non è dietro l’angolo, è decisamente vicina. Ma è davvero cosi?

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Qualche dubbio il tal senso emerge. Ed è un dubbio che si è fatto certezza lo scorso sabato quando il Ministero della Salute ha inviato una nota formale alle regioni per sollecitare lo sblocco della vaccinazione per gli oltre 650.000 immigrati irregolari presenti in Italia.

Vaccino, il caso degli immigrati irregolari

Parliamo delle persone che pur lavorando nel nostro Paese non sono censite dalla tessera sanitaria e che pertanto quando ricevono assistenza vengono identificate dal codice STP Stranieri Temporaneamente in Italia.

Sono 650.000 persone che, al momento, non sono vaccinate e soprattutto non sono previste nella prenotazione delle dosi. E non solo. Parliamo di persone che, se provano ad inserire il codice STP nei sistemi informatici della varie regioni, vengono respinti. Potenzialmente una vera e proprio bomba sociale. Soprattutto ora che la cosiddetta Variante Delta inizia a correre. Come noto i barconi delle rotte dell’immigrazione non sono, loro malgrado, Covid free.

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La questione è grave e delicata tanto che alcune regioni, Emilia Romagna a Veneto in testa, stanno velocemente implementando i sistemi di prenotazione. Le altre sono ancora un passo indietro. E resta aperto un altro nodo. Essendo sfuggiti al calcolo dei numeri della campagna quale vaccino verrà erogato? A chi verrà sottratto? Ci saranno ulteriori ritardi e dilatazioni dei tempi di erogazione della seconda dose? L’immunità di gregge annunciata per settembre forse non è così vicina come sembra.

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