Razzismo e “inginocchiamenti”? Sentite un po’ il rugbista Mbandà…

Si fa un gran chiacchierare del possibile inginocchiamento degli azzurri prima di Italia-Austria per il Black Lives Matter. Ma attenzione alle parole di Mbandà

Maxime Mbanda
Maxime Mbanda (video Screenshot)

Chiacchiere, tantissime chiacchiere. Sta per iniziare Italia-Austria e ormai non si parla neanche più della formazione, delle scelte di Mancini, del possibile prosieguo del torneo per l’Italia. Razzismo, Black Lives Matter, inginocchiarsi o non inginocchiarsi? Questo è il dilemma. Non più chi segnerà, chi passerà il turno, chi sarà protagonista. Ormai il protagonista assoluto è il gesto ormai diventato famoso, quello dei calciatori che si inginocchiano per solidarietà al razzismo.

Giusto? Sbagliato? Inopportuno? Non spetta a noi dirlo: di certo l’anti-razzismo è un argomento serio e sarebbe un peccato svilirlo omologandolo a gesti che vengono fatti più per moda che per reale necessità. Pareri discordanti, come sempre succede nel mondo e soprattutto sui social. Ma c’è un’opinione piuttosto interessante e arriva da Maxime Mbandà, azzurro del rugby che ha voluto dire la sua.

Le parole di Mbandà sul razzismo: “Libertà di espressione non sia imposizione”

Maxime Mbanda
Maxime Mbanda (video Screenshot)

Maxime Mbandà è un cavaliere della Repubblica, nazionale italiano di rugby e grande campione che ha spesso dato lustro alla nostra nazione. Ma è figlio di un uomo congolese quindi il razzismo l’avrà sentito molto spesso sulla sua pelle. Eppure sulla questione ha una posizione molto particolare: “Occorrono forza di volontà e impegno per migliorare il mondo e quindi ben vengano i gesti positivi – dice Mbandà all’ANSA – ma non confondiamo la libertà di espressione con l’imposizione”.

Insomma, no al razzismo – e ci mancherebbe altro – ma no anche ai gesti fatti tanto per farli, tanto per aderire a qualcosa. “Il mondo è bello perché è vario – continua Mbandà – Io sono per il libero arbitrio: è totalmente sbagliato se uno fa un gesto senza pensarlo. Il mondo è bello perché è vario. Non è imponendo qualcosa a qualcuno che si migliora il mondo”.

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