“Via la Stella Michelin”, chi sfrutta il personale la perde: cosa è accaduto

La proposta arriva dall’Inghilterra e sta prendendo piede in tutta Europa: “Subito via la Stella Michelin”. Ma per chi? E cosa sta accadendo?

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Via la Stella Michelin, la petizione dopo una denuncia pesante (foto Youtube)

“Bisogna punire chi crea un ambiente di lavoro violento e tossico”. É questo il messaggio che arriva dall’Inghilterra, paese in cui si sta allargando a macchia d’olio la fronda di chi vuole un clima diverso per i lavoratori della ristorazione. Una vera e propria petizione, che arriva dal sindacato degli chef britannici. La “National Chefs Unions” ha lanciato su Change.org una raccolta di firme, parlando di “abusi sistematici e in una situazione che sta diventando vile e degradante”. 

Da tali considerazioni, scaturite dopo una brutta vicenda in Gran Bretagna, parte quello che è il monito più duro per i grandi chef. Nella petizione si chiede infatti alle maggiori guide gastronomiche di togliere i riconoscimenti a tutti quei locali in cui si verifichino abusi sul posto di lavoro. “Alcuni dei ristoranti – si legge – in cui avvengono abusi fisici e psicologici, sono famosi in tutto il mondo, e i loro proprietari sono milionari. Restano seduti sapendo che lo status di stellati protegge il loro nome e la loro immagine. Sono invece responsabili di ciò che accade nei luoghi di lavoro da loro diretti, a prescindere dal numero di stelle che hanno”. Ma da cosa è scaturita questa battaglia che sta prendendo piede in Europa?

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“Via la stella Michelin”: nel mirino una star della cucina internazionale

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Uno dei piatti di Tom Kitchin (foto Youtube)

Il mondo della cucina è ormai show, business, ed è entrato di diritto nei palinsesti televisivi in tutto il mondo. Non solo le consuete trasmissioni con i consigli sulle ricette. Molti programmi raccontano cosa accade all’interno di una “brigata”. Le tensioni, le difficoltà, lo stress nel lavorare con precisione, senza sbavature, a ritmi serrati. Un quadro che spesso rende il lavoro del cuoco quasi un’impresa. Ed è accaduto nella realtà ai ristoranti di Tom Kitchin, 44enne chef britannico con più locali, di cui uno “stellato” ad Edimburgo.

Due suoi capi brigata sono stati accusati da alcuni dipendenti di aver creato un clima “tossico e violento” sul lavoro. Uno sarebbe accusato di aver bruciato il braccio di un cuoco con una teglia calda, l’altro di spaccare piatti e rendere il posto di lavoro un luogo poco sereno e soprattutto pericoloso. Da qui la denuncia che fa leva su molte persone che hanno abbandonato il posto di lavoro dal 2017 al 2019. La notizia si è quindi immediatamente diffusa, e due Chef senior sono stati sospesi in attesa di chiarire i fatti. Da qui la petizione e una richiesta alle guide internazionali. Quella di creare un protocollo di lavoro da seguire, che dovrà essere rispettato per concorrere nel premio più ambito dalle star della cucina. E intanto anche nelle altre nazioni d’Europa la notizia sta creando apprensione.

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