Gli Albionici sono abbastanza convinti: questo 2021 sarà l’anno della rivalsa.
L’anno di una rivalsa che attendono da ormai 55 anni, da quel 1966 che – in casa – li vide vincere tra le mura amiche con il gol fantasma di Geoff Hurst.
Per adesso c’è stato un rigore fantasma (con un secondo pallone in campo) durante la semifinale contro la Danimarca e 6 gare su 7 (in attesa della finale) disputate in casa nonostante l’Europeo itinerante.
Ma, favoritismi o no, l’Inghilterra intera spera che il secondo successo internazionale sia alle porte.
O se non sono convinti, quantomeno sono speranzosi – come d’altra parte lo sono dal 1996, anno del precedente Europeo casalingo (che li vide uscire in semifinale ai rigori con l’errore dell’attuale Ct Southgate dal dischetto) e del lancio di ‘Three Lions’, anthem parallelo della nazionale dei tre leoni – anche nota come ‘Football’s Coming Home’.
Canzone pluricitata in questo periodo che racconta della speranza degli inglesi di tornare alla vittoria: “Three lions on a shirt / Jules Rimet still gleaming / Thirty years of hurt / never stopped me dreaming”.
Uscita nel 1996, dicevamo, non può essere considerata una canzone fortunata.
Ma se i nostri cantano ‘Notti Magiche’ come non ci fosse un domani (e sappiamo come andò il 1990 in cui la canzone cantata dalla Nannini e da Bennato uscì) è lecito che gli inglesi facciano lo stesso con la canzone scritta da David Baddiel e Frank Skinner.
Comunque domani qualcuno dovrà vincere e sfaterà il tabù canoro.
Ma torniamo alla convinzione di cui parlavamo ad apertura post, dopo aver parlato della speranza inglese.
Parliamo di convinzione, adesso, perché non ci sono solo inglesi che sperano nella vittoria di domani, ma anche inglesi che sono certi di battere domani l’Italia (che se non avrà l’appoggio dei tifosi dentro Wembley, lo avrà dei tifosi di mezza Europa).
Come Lewis Holden – la cui storia è stata riporta dai ragazzi di Chiamarsi bomber – che ha deciso di non attendere il triplice fischio finale della gara di domani e s’è già fatto il tatuaggio celebrativo.
La coppa, con la scritta a corredo: “Euro 2020. England Winners. It’s Coming Home”.
Potrà essere un tatuaggio premonitore.
Alla peggio, verrà ricordato come un epico tatuaggio brutto.
E potrà essere ricordato come quello di un altro tifosi inglese che – tre anni fa – pensò bene di farsi un tatuaggio sullo stomaco con la coppa del mondo e le parole: “I vincitori della Coppa del Mondo, Inghilterra 2018”
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