Scoperto un asse fra Palermo e gli Usa: “Accertati forti legami fra la Mafia e New York”. Blitz al clan Torretta.
La scoperta, le indagini, poi gli arresti. I Carabinieri di Palermo, dopo prolungati accertamenti, hanno ricostruito “una rinnovata vitalità di un clan siciliano, che puntava a rinnovare i fasti di un tempo”. Lo hanno fatto creando un ponte con gli Usa, sul quale viaggiavano contatti fra la “cosa nostra” americana e la famiglia Torretta. A fine 2018 infatti un emissario d’oltremare fu accolto in Sicilia, e il suo “soggiorno” fu coperto e ospitato in una lussuosa villa di Mondello.
Gli inquirenti avrebbero poi ricostruito una riunione nell’abitazione del boss Raffaele Di Maggio, e in seguito un secondo incontro nel comune di Baucina. Da quel momento l’indagine ha ricostruito altri passaggi fondamentali per accertare il legame. Nel 2019, dopo l’omicidio a New York del boss Calì, a Palermo si sarebbe creato uno stato d’agitazione con tanto di viaggio per gli Usa del figlio di uno degli indagati. Al rientro avrebbe confessato valutazioni sul sostituto di Calì, con tanti timori a Palermo per un terremoto. Da quel momento in poi le indagini hanno ricostruito legami e forti interessi del clan Torretta nel tessuto economico legale, fino all’operazione che ha decapitato il clan.
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Le manette sono scattate per 10 persone accusate a vario titolo, di associazione mafiosa, detenzione di stupefacenti, favoreggiamento personale e tentata estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Nove persone risultano agli arresti, una ai domiciliari e una ancora con obbligo di dimora. Appartengono tutti al clan Torretta, che secondo le ricostruzioni avrebbe ingerenze nelle dinamiche relative alle commesse di lavoro pubbliche e private a Torretta e in alcuni comuni limitrofi.
L’operazione ha inoltre scoperto la capacità di inserirsi tessuto economico, dall’edilizia, all’agricoltura e all’allevamento di bestiame, oltre al tentativo di infiltrarsi e condizionare la locale amministrazione comunale. Il generale Artuto Guarino ha commentato il blitz. “L’operazione dei Carabinieri prova a dare dignità ad un territorio che per troppo tempo è stato sotto l’insopportabile cappa della mafia”.
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