Lo spauracchio della variante Delta torna a proporre l’incubo Covid, e alcune regioni stanno per tornare in zona gialla: cosa succede ora?
Se ne sta parlando da giorni, si aspettava soltanto la conferma, e ora la situazione sembra delinearsi sempre di più. Il Covid è tornato a far paura con la famigerata Variante Delta e ora si studiano nuovamente misure preventive per cercare di evitare il diffondersi del contagio. E perciò dobbiamo tornare a familiarizzare con tutta quella roba che con i vaccini credevamo di aver superato per sempre: coprifuoco, zone “a colori”, restrizioni e compagnia cantante. Si riparla di zona gialla per alcune regioni, fra cui la Campania, ma rischiano grosso anche Sicilia, Abruzzo, Veneto e Marche.
Ma cosa succederà se si dovesse tornare in zona gialla? Quali saranno le restrizioni? Che problematiche potrebbero avere i cittadini e soprattutto le attività commerciali, in primis i ristoratori, che in questo periodo sembravano essere tornati a respirare dopo un anno di sacrifici tremendi? Proviamo a scoprirlo insieme.
In realtà, a ben guardare le restrizioni previste dal ritorno in zona gialla, le misure dovrebbero essere molto più soft del previsto. In primo luogo lo spauracchio lockdown è ancora lontanissimo. Già la zona gialla è una misura precauzionale e preventiva con un indice RT in crescita, ma le basi per un’eventuale zona rossa non sono neppure da mettere in conto. Anche il resto sembrerebbe più blando di quanto lascia immaginare il passaggio a nuove restrizioni.
Stando ai nuovi decreti, infatti, a partire dallo scorso 26 aprile sono consentiti gli spostamenti tra Regioni anche in zona gialla. Diverso sarebbe se la zona diventasse arancione, dove sarebbe necessaria la autocertificazione o il Green Pass, ma l’ipotesi di un ulteriore giro di vite al momento è decisamente remota. E il coprifuoco? Anche su questo – pare – possiamo stare tranquilli. Anche in zona gialla il coprifuoco è abolito e quindi non dovrebbe esserci (il condizionale è sempre d’obbligo) l’orario X per tornare a casa.
Qualche problema in più per le attività di ristorazione: torna il limite di quattro posti per tavolo, quindi sicuramente ci saranno non poche difficoltà organizzative. E in certi casi – come ad esempio in Campania – si parla già di chiudere la somministrazione di cibo e bevande a partire da mezzanotte e il divieto di servire alcolici fin dalle 22. Coprifuoco no, insomma, ma non per i ristoranti e i bar. Come sempre i più penalizzati in questa scelta di restrizioni a volte difficilmente comprensibile e in alcuni casi anche parecchio discutibile.
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