G8 di Genova, 20 anni dopo: dalla morte di Carlo Giuliani fino a Mario Placanica, carabinieri che lo uccise con dei colpi di arma da fuoco. Che fine hanno fatto i protagonisti di quella brutta vicenda di cronaca?
Sono passati 20 anni dal G8 di Genova dove, tra gli scontri con la polizia, perse la vita Carlo Giuliani. Aveva 23 anni e venne ucciso da un colpo di pistola sparato da Mario Placanica, carabiniere (anche lui all’epoca giovanissimo). Venne accusato di omicidio, poi prosciolto durante l’udienza preliminare. Non c’è mai stato nessun processo. Quel giorno 300 manifestanti vennero arrestati per resistenza, saccheggio e devastazione. A processo, però, ci andarono in 25 (condanne definitive solamente per 10 di loro).
Davanti ai giudici anche la “violenza messicana“. Ovvero? Episodi di violenza smisurata e ingiustificabili che si verificarono all’interno della scuola Diaz e alla caserma di Bolzaneto. Ben 346 poliziotti fecero irruzione all’interno dell’edificio, 149 carabinieri circondarono l’istituto. In giudizio ci andranno i 28. Non sono mai stati identificati quelli che parteciparono alle violenze fisiche e psicologiche. La Corte di Cassazione, il 5 luglio del 2012, condannò per falso aggravato 25 poliziotti che erano presenti in questo blitz.
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Nessuno venne condannato per lesioni gravi e a nessuno di loro venne contestato il reato di tortura. Durante l’irruzione vennero arrestate 93 persone (tutti finiti in archivio). I feriti 61 (3 in prognosi riservata ed uno in coma). A processo finirono ben 45 imputati per un totale di 120 capi di imputazione. Tutti furono accusati per le violenze che si verificarono all’interno della scuola. Tanto è vero che, coloro che vennero pestati, vennero accolti con una frase che rimarrà nella storia: “Benvenuti ad Auschwitz“. Un anno più tardi, il 14 giugno del 2013, la Cassazione emetterà 7 condanne e 4 assoluzioni. Gli altri andarono in prescrizione.
A distanza di alcuni anni la Corte Europea dei diritti dell’Uomo condannò lo Stato Italiano per ben due volte, in merito ai fatti del G8 di Genova. Una volta scontate le pene, molti di loro hanno continuato la loro carriera. Anche brillantemente, visto che alcuni sono diventati addirittura questori o prefetti.
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