Inchiesta Cuba, un italiano ci svela i retroscena di una vacanza del 2017

Continua la nostra inchiesta su Cuba, un uomo che non si firma ci racconta la sua esperienza con la moglie nell’isola caraibica appena quattro anni fa.

Cuba (Getty Images)

Le sue parole sono chiare: “Sono stato a Cuba con mia moglie nel 2017. La prima settimana eravamo un gruppo con tutti italiani, mentre la seconda siamo rimasti da soli. Era tutto organizzato, ma ci siamo sempre mossi con taxi privati e abbiamo visto altre zone che col gruppo non avevamo esplorato. Ci hanno parlato di Cuba a La Havana ma in maniera molto blanda, molto soft. C’è uno stato di terrore tale che non parlano. Se qualcuno ti becca che dici qualcosa di sbagliato scompari. Abbiamo saputo tante cose il penultimo giorno che siamo andati a Vinales con un taxi e una guida private. Loro si conoscevano e durante il viaggio la ragazza ha parlato di quello che succede. Tante cose le avevamo già viste però”.

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Cosa succede a Cuba?

Cuba (Getty Images)

Come funziona il turismo? A Cuba c’è un grande turismo canadese. In Canada non puoi bere alcolici e a Cuba vai in questi mega resort all inclusive dove viaggiano con le caraffe dalla mattina alle 8 dove c’è Cubalibre per esempio e altri alcolici vari. Lasciano sempre tante mance e questo l’ho visto con i miei occhi, durante il pranzo ti fanno la carne, il pesce sul momento e vedevo gente che lasciava 1 dollaro, 2 dollari. Questi soldi, mi ha spiegato la guida, vengono messi da parte e divisi tra tutti quelli che lavorano nella cucina. Vengono pagati pochissimo di stipendio e per loro queste mance sono vitali”.

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“C’è il mercato nero ed è per strada. Cammini a La Havana, vedono che sei turista, ti si avvicinano e provano a venderti le cose, dei sigari. Fanno prezzi scontati ai turisti, che portano dollari ed euro, mentre ai residenti chiedono il triplo, perché pagano in pesos. Abbiamo anche chiesto come mai non fanno una rivoluzione, ma lì è anche solo impensabile comprare un’arma. Soluzioni? Difficile trovarne”.

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