86 alunni dell’ISS Carlo Emery 97 di Roma obbligati a ricorrere alla Didattica a Distanza per una incredibile decisione dell’ATP. Il motivo
Ottantasei alunni, di cui sei diversamente abili, dell’Istituto di Istruzione Superiore di Via Carlo Emery, 97 di Roma, zona Saxa Rubra stanno vivendo una situazione incredibile. Dal prossimo 13 settembre, se nei prossimi giorni non cambierà qualcosa, non potranno tornare regolarmente in classe e saranno costretti a vivere un nuovo anno scolastico in DAD.
Lo denuncia, con una nota di stampa, la dirigente della scuola, Carmela De Vita da tre anni alla guida dell’istituto. “Ad oggi – si legge nelle nota pubblicata sul sito ufficiale della scuola – il Ministero ha ritenuto opportuno non concedere alcune classi“ per questo motivo 86 alunni saranno divisi in sole due classi una da 51, comprensiva di sei ragazzi disabili e un’altra di 35.
“Dopo aver sommariamente interpellato l’ATP di Roma” l’ambito territoriale che risponde per la provincia della Capitale all’Ufficio Scolastico Regionale ed i sindacati la De Vita ha scoperto che non ci sono margini di trattativa ed ha deciso di denunciare pubblicamente la situazione.
Durissime le sue dichiarazioni rilasciate all’edizone oggi in edicola de Il Tempo. “E’ inconcepibile continuare a sentire che a settembre si torna in presenza quando ci sono situazione allucinanti. In questo modo ci costringono a fare la DAD”.
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La De Vita spiega che aspetterà fino al 23 luglio una risposta positiva dall’ATP di Roma e che poi ricorrerà al Ministero. Non senza una punta di rabbia e di amarezza. “Ci hanno ridotto di molto il personale docente – spiega al Tempo – e aumentato il numero di studenti in classe”.
Ma la denuncia della Dirigente dell’ISS Carlo Emery 97 non si ferma qui e punta dritto verso il Comune di Roma. “I trasporti funzionano male” e le corse che raggiungono l’Istituto, nonostante l’aumento degli alunni, non sono state incrementate tanto che “abbiamo avuto serie difficoltà a rispettare le turnazioni di entrata”.
Criticità su criticità in una scuola con oltre mille allievi e dove la dispersione scolastica è altissima. “Se rifiuto gli studenti – conclude amara la De Vita – dove vanno? Saranno ragazzi sempre più emerginati”. Alla faccia dell’Articolo 34 della Costituzione un articolo che visto dall’ottica di Saxa Rubra sembra poco più che carta straccia.
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