Dramma su dramma nel calcio uruguayano.
Solo una settimana fa scrivevamo della morte di William Martinez, difensore 38enne del Villa Teresa, club di seconda divisione, suicidatosi nella sua abitazione.
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In precedenza – tornando indietro di cinque mesi, era febbraio – Santiago Garcia, attaccante del Godoy Cruz, aveva deciso di togliersi la vita.
In entrambi i casi, il drammatico comune denominatore della depressione.
Stavolta il paese sudamericano (due volte campione del mondo) piange la scomparsa del terzino classe 1993 Emiliano Cabrera, una vita trascorsa nelle serie minori, tra Uruguay e Spagna.
L’uomo – che era cresciuto come calciatore nel Boston River – si è tolto la vita nella notte tra giovedì e venerdì.
Alla base del gesto – riportano i media locali citati anche da Sky Sport – potrebbero esserci problemi personali, oltre al fatto che il 28enne si trovava da qualche settimana lontano dal campo, dopo aver contratto il Covid.
E il sindacato dei calciatori uruguayani (la Mutual Uruguaya de Futbolistas Profesionales) ha lanciato l’allarme sulla necessità di seguire i tesserati anche dal punto di vista psicologico.
Come si muoverà la Federcalcio, che in precedenza (dopo il caso del suicidio di William Martinez) aveva deciso di rinviare a data da destinarsi le partite di campionato in programma?