Non toccate questa pianta, provoca ustioni gravi e cecità: allerta alle Asl

Non toccate questa pianta tossica che provoca ustioni e cecità nell’uomo: ma quale è, e da dove ha origine?

non toccate questa pianta
Non toccate questa pianta (Youtube)

Un pericolo per l’uomo e per la biodiversità. La pianta è stata portata in Italia a scopo meramente ornamentale, ma è diventata oggetto di discussione, e perfino di una normativa europea contro la sua diffusione. Il motivo? Il suo liquido interno può causare eruzioni cutanee, vesciche e ustioni. Nei casi più gravi perfino cecità. Contiene infatti sostanze altamente tossiche che reagiscono se esposte alla luce, e gli esperti raccomandano di lavare immediatamente con acqua e sapone e poi recarsi immediatamente in ospedale. Ma che pianta è? E dove si trova in prevalenza in Italia?

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Non toccate questa pianta: una direttiva la blocca ma in Italia è già diffusa

panace di mantegazza
Panace di Mantegazza: non toccate questa pianta (Youtube)

Gli esperti consigliano di eradicarla, ma la pianta è così pericolosa che per farlo servono guanti, abiti adatti e occhiali di protezione. Si tratta della Heracleum mantegazzianum, più comunemente conosciuta come Panace di Mantegazza. É originaria del Caucaso, ma già presente in Piemonte Valle D’Aosta, Liguria, Veneto, Trentino e Lombardia. É così pericolosa e tossica che in quest’ultima regione la hanno messa direttamente in una blacklist diramata alle Asl. 

Nel documento diffuso si parla addirittura di casi in cui le persone che sono venute a contatto con la Mantegazza hanno dovuto attendere fino a 7 anni per completare una guarigione definitiva. Non toccate questa pianta quindi, che si trova nei boschi aperti, nelle radure, in sentieri e argini. Per riconoscerla è necessario guardare le foglie, di colore chiaro brillante, il tronco molto robusto simile al carciofo, l’altezza e la mole che sono più grandi dell’angelica, pianta presa in riferimento per riconoscerla. E ancora l’aspetto ovoidale del frutto e dell’involucro e l’imponenza dell’ombrella. Se non basta, munitevi di foto, e ricordate di non toccarla mai per non avere brutte sorprese. 

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