Biblioteche di Roma, arrivano le prime denunce da parte di chi ha vinto il concorso e si è ritrovato a fare tutt’altro
In questa epoca è difficile fare il lavoro dei propri sogni per tantissimi motivi. Come è successo ad uno dei 42 funzionari di biblioteca che sono stati assunti lo scorso anno da Roma Capitale, ma che non sono stati mai assegnati a Biblioteche di Roma. E’ andato in scena un concorso, ma solamente dieci persone hanno potuto centrare il loro obiettivo: ovvero quello di lavorare in biblioteca. Altri, invece, si sono dovuti accontentare di lavorare nei municipi e nei dipartimenti vista la carenza di personale.
Queste alcune parole di un neoassunto: “Pensare che molti di noi avevano esperienze decennali in questo ambito. Non siamo stati considerati: siamo stati sì assunti, ma poi messi in ufficio. Ci avrebbe fatto piacere essere avvisati. Volevamo mettere la nostra esperienza davanti a tutto per i cittadini“.
Parole che sono una sorta di risposta a quello che aveva dichiarato prima l’assessore al Personale di Roma Capitale, Antonio De Santis: “In quattro anni, dal 2016 al 2020, sono stati assunti 101 funzionari bibliotecari. Di questi solo 19 sono stati assegnati a settori diversi per esigenze dell’amministrazione”.
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I sindacati, però, si trovano in disaccordo: “L’Assessore parlava di 100 assunzioni che si sono ridotte ad 80. Pochissimi di loro sono stati inviati a Biblioteche di Roma. 40 di loro sono stati mandati a svolgere lavori per il Comune di Roma, che non hanno a che fare con quello che volevano fare loro”. Questo il pensiero di Antonio Trimarco.
Queste, invece, le parole del candidato sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Piena solidarietà a loro. La situazione è grave, servono risposte e certezze sul futuro“.
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