La denuncia di un imprenditore riaccende il dibattito su disoccupazione, reddito di cittadinanza e scarsa voglia di lavorare: “Non si trovano camionisti”.
Il tema è sempre sul tavolo. E resta caldo. Probabilmente l’occupazione scarseggia, le risorse per rispondere questo tipo di problema sono poche e spesso gestite in maniera superficiale. Alcune storie, che spesso tornano prepotentemente alla ribalta, raccontano però l’altra faccia della medaglia. Quella dei furbetti del reddito che si accontentano dei sussidi pur di non rimboccarsi le maniche. O di chi preferisce essere occupato a nero, o magari addirittura di chi voglia di lavorare proprio non ne ha.
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La denuncia questa volta arriva da un imprenditore di Salerno. Un uomo onesto. Che paga. Eccome se paga. Ai suoi dipendenti propone contratti da 3mila euro al mese per 9 ore di lavoro al giorno, da lunedì al venerdì. La domanda c’è, ma a lui non arrivano risposte. L’imprenditore spiega che per salire su un camion c’è bisogno della patente E che costa 6mila euro, e di 6 mesi di studio. Un investimento ammortizzabile, che rende però la ricerca delicata. Ecco perché si fa ricorso ai camionisti in arrivo dall’estero, raggiunti dalle associazioni e pronti a dire sì alle condizioni proposte. E il tema si allarga, fra chi ritiene la storia incredibile, chi racconta che le condizioni per i camionisti sono estreme e spesso alcuni imprenditori poco credibili nelle loro proposte. Intanto però c’è carenza di personale. Ai tempi del Covid. Della crisi economica. Un’assurdità.