Le parole di Durigon diventano un caso politico: arriva però la difesa di Salvini, e anche le bordate al Pd di Giorgia Meloni.
Continua a tenere banco il caso di Claudio Durigon. É finito nella bufera politica per aver proposto di cambiare il nome di un parco pubblico di Latina. Da Falcone-Borsellino alla vecchia denominazione di “Parco Mussolini”, in onore di Arnaldo, fratello di Benito. Dal Movimento 5 Stella e Leu e Pd, le critiche sono state violente, e dopo 48 ore di silenzi è arrivato il commento di Matteo Salvini, intervenuto in difesa del sottosegretario della Lega al Mef.
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La Lega lo blinda tramite le parole del leader. Le richieste degli altri partiti erano infatti mirate alle dimissioni di Durigon. “Stiamo parlando di un politico bravissimo – ha affermato Salvini – è lui il papa di Quota cento. Nella Lega non ci sono nostalgici dei tempi che sono stati, perché dobbiamo occuparci delle questioni del presente e del futuro”. Anche Giorgia Meloni ha detto la sua sul tema. “Al di là del merito dell’intitolazione a quella o a questa personalità, io non avrei toccato i nomi di Falcone e Borsellino. Dobbiamo pensare ad altro e non a dimissioni. Penso anche che il Pd non dovrebbe preoccuparsi del parco quando a Latina gli esponenti di questo partito sono coinvolti nello scandalo Concorsopoli”. Bordate dure. Salvini e Meloni si schierano a difesa di Durigon.
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