Terza dose, ecco cosa pensa l’Ema

La posizione dell’Ema sulla terza dose. L’Agenzia europea del farmaco si è pronunciata sulla possibilità di una nuova somministrazione.

Vaccino
Vaccino (screenshot video YouTube)

L’Ema si è pronunciata per la prima volta sulla terza dose. Dopo il via libera della Fda, l’Agenzia europea del farmaco e l’Ecdc hanno espresso la loro posizione sulla somministrazione della terza dose in attesa di finire tutti gli studi. “La dose di richiamo – si precisa in una nota congiunta riportata dall’Ansa – può essere utile per le persone con un sistema immunitario gravemente malato“. Quindi sì alle categorie più a rischio, mentre si può aspettare per tutte le altre persone. Da capire ancora il destino dei medici.

Il personale sanitario da tempo chiedono di poter sottoporsi alla dose per aumentare la loro protezione, ma su questo tema non esiste una linea comune nell’Unione Europa.

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La nota dell’Ema

Nella nota l’Ema ha ricordato come è “importante distinguere le persone fragili e quelle che non hanno problemi di salute. Nelle prime alcuni studi riportano che una terza dose può migliorare la risposta immunitaria e per questo motivo si potrebbe iniziare già da subito con la somministrazione“.

Ci vuole ancora del tempo per iniziare con l’iniezione della terza dose per le persone sane, ma su questo tema c’è il forte rischio di doversi muovere in modo sparso in tutta Europa. L’Italia ha già iniziato a mettere giù il piano e nelle prossime settimane si dovrebbe cominciare con la terza dose. Il Cts ha dato il via libera ad ottobre per le persone fragili, mentre da dicembre dovrebbe toccare al personale sanitario anche in ottica scadenza del Green Pass.

Per quanto riguarda tutte le altre persone ci sarà bisogno ancora di tempo. Molto probabilmente si inizierà nei primi mesi del 2022, ma su questo il confronto è ancora aperto e non è stata presa nessuna decisione. Sicuramente il Governo seguirà le indicazioni che arriveranno dal Comitato tecnico-scientifico e molto dipenderà anche dall’andamento del coronavirus nel nostro Paese.

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