Mottarone, la bravata costa caro: denunciati due ragazzi. Il motivo

Strage Funivia Mottarone, vergogna senza fine: due ragazzi sono stati denunciati dalle autorità per aver violato i sigilli dove mesi fa sono morte una decina di persone per via di un bruttissimo incidente

Funivia Mottarone
Incidente Funivia Mottarone (screenshot video YouTube)

Ha veramente dell’incredibile quello che è accaduto nella giornata di ieri in Piemonte, proprio al Mottarone dove mesi fa sono morte quattordici persone per la strage della Funivia. L’unico superstite il piccolo Eitan (che adesso si trova in Israele poiché rapito dal nonno che lo ha portato via dall’Italia da sua zia). La notizia, però, non riguarda loro ma ben due ragazzi che hanno pensato di fare “colpo” su due ragazze invece hanno preso una bella denuncia da parte delle autorità.

Cosa è successo? Come scritto pocanzi, il loro obiettivo era quello di conquistare il cuore delle fanciulle. Ed hanno pensato di violare i sigilli dove mesi fa si è verificata una vera e propria strage. Volevano curiosare (su cosa?) tanto da avvicinarsi alla cabina 3 dove è ancora lì a terra. Due ragazzi, rispettivamente di 20 e 21 anni, per dimostrare il loro essere uomini hanno scavalcato l’area che è stata posta sotto sequestro per conquistare il cuore delle loro fidanzate.

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Mottarone, denunciati due ragazzi che volevano fare colpo sulle fidanzate

Però una brutta sorpresa per i ragazzi di Arona, nel Verbano. Non sapevano che l’area fosse piena di telecamere e sono stati beccati anche da sensori del movimento. I carabinieri di Verbania monitorano la situazione 24/24h. L’allarme è suonato dopo che uno di loro ha sollevato il telo dove sotto c’è ancora la cabina. Come riportano le stesse forze dell’ordine, l’altro ragazzo ha ben pensato di raccogliere da terra due oggetti della funivia.

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Per loro è partita la denuncia per: violazione dei sigilli e tentativo di rimozione poste sotto sequestro. Non sono bastate le scuse da parte dei ragazzi per la loro “bravata”: si è trattato di una mancanza di rispetto verso chi non c’è più.

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