Padova, Walter Onichini nel luglio del 2013 sparò la ladro che stava per rubargli l’auto: la Corte di Cassazione ha rigettato il suo ricorso e lo ha spedito in carcere. Il malvivente, nel frattempo, ha lasciato l’Italia
Nulla da fare per Walter Onichini. Il macellaio di Padova, che otto anni fa sparò ad un ladro che gli stava rubando l’auto nel cortile della sua abitazione, è stato condannato dalla Corte di Cassazione. Questi ultimi hanno respinto il ricorso che era stato presentato dai suoi legali e lo hanno portato in carcere. Nel frattempo il malvivente, condannato a 3 anni ed 8 mesi, ha lasciato l’Italia. Non solo: Onichini gli deve anche 25mila euro per il risarcimento.
I giudici, in un primo momento, per il macellaio avevano deciso per una condanna di 4 anni ed 11 mesi. Ovviamente contrariato l’avvocato della vittima, Ernesto De Toni, che non ha accettato il verdetto visto che due anni fa la legge sulla legittima difesa è cambiata.
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Padova, condannato Onichini: la ricostruzione dei fatti
Andiamo con ordine: era il 22 luglio del 2013 ed il ladro, Elson Ndreca, si trovava illegalmente in Italia visto che era già stato espulso. Onichini aveva sentito degli strani rumori che provenivano dal giardino ed ha visto che alcuni ladri stavano per rubargli l’auto. Il delinquente, prima di essere sparato puntò, con un coltello alla gola, il padrone di casa. Quest’ultimo lo ferì ad un fianco, lo caricò nella sua auto e lo abbandonò in un campo dove fu trovato e poi successivamente portato in ospedale il giorno dopo.
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Ndreca aveva testimoniato anche in aula, ma poi andò via dal paese perché non c’era un ordine d’arresto nei suoi confronti. Nel 2019 era stato condannato per 3 anni e 8 mesi. In questo momento, però, non si trova in Italia e non può rientrare nel nostro Paese (visto che ha un ordine di espulsione). Risultato? Visto che ha scontato solo una minima parte della condanna adesso si trova all’estero come uomo libero.
Una decisione che ha fatto infuriare tutti i sostenitori di Onichini che sono pronti a manifestare davanti al carcere di Padova.
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