USA, abusi sessuali nei confronti di Simone Biles: la ginnasta americana ha parlato davanti al Senato per quanto riguarda i fatti che sono avvenuti nel 2018 da parte del medico della squadra. Attacco anche all’FBI
Dopo tanto tempo Simone Billes e le sue compagne di nazionale hanno avuto il coraggio di parlarne pubblicamente davanti al Senato. Si parla di abusi sessuali: il colpevole di tutto questo è il medico della nazionale americana di ginnastica, Larry Nassar. Quest’ultimo fu condannato nel 2018 a 176 anni di carcere ed è stato accusato da più di 300 donne. La giovane campionessa, che in un primo momento aveva deciso di ritirarsi salvo poi tornare in pista alla trave conquistando un bronzo, ha attaccato pesantemente lui ma anche l’FBI e la sua stessa Federazione, colpevoli di non aver protetto lei e le sue amiche.
Queste sono le sue parole che sono state riportate da ‘SkyTg24‘: “Sono una vittima di abusi sessuali. Il fatto che non se ne sia parlato è solo colpa delle organizzazioni create dal Congresso per proteggere me come atleta. Non hanno fatto il proprio dovere. La colpa è di Larry Nassar e dell’intero sistema che ha permesso i suoi abusi nei nostri confronti“.
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USA, dopo Biles le parole della Maroney
Dopo Simone Biles è stato il turno di McKayla Maroney. Quest’ultima ha subito abusi da quando aveva tredici anni: “Hanno preferito dire bugie e proteggere un molestatore di bambini”. Poi la frecciatina all’FBI: “Che senso ha denunciare un abuso se i nostri agenti preferiscono seppellire il tutto in un cassetto?“.
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Infine ha concluso dicendo: “Non vogliamo che un’altra atleta subisca quello che abbiamo provato noi sulla nostra pelle. Le cicatrici di quanto è accaduto non andranno mai viva su di noi“. Senza parole il direttore dell’FBI, Christopher Wray che ha accusato i suoi agenti: “Non hanno fatto il proprio lavoro“. Ricordiamo che uno che seguiva il caso è stato subito mandato via.
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