Grosso blitz della Polizia postale: smantellata una rete di pedopornografia e arresti in tutta Italia. Ecco cosa sta accadendo.
Hanno seguito le tracce lasciate sul web, il materiale condiviso e scambiato, le foto ritraenti atti sessuali fra adulti e minori. Poi è partito il blitz contro la pedopornografia online, che ha prodotto arresti e denunce in tutta Italia. Sequestrati più di 250 mila file dopo una attenta attività di monitoraggio nel Dark Web, che è ricettacolo di scambi di materiale proibito. I controlli sono partiti nel 2019 dalla Procura di Palermo, che ha dato mandato di investigare. La scoperta è stata immediata, in una inchiesta che dalla Sicilia si è diramata fino agli uffici di specialità di Roma, Torino, Bologna. Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Firenze e Trento.
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Ricostruita quindi una fitta rete di scambi, anche con video di violenze. Nell’attività di contrasto alla pedopornografia sono stati quindi messi sotto sequestro molti dispositivi informatici. Sono 21 le persone denunciate per reati afferenti a pornografia minorile, mentre altre 13 sono state arrestate in flagranza di reato. Sorpresa nella varietà di persone accusate. Si va dagli anziani, ai lavoratori autonomi, a molti individui laureati con ottime posizioni lavorative. Una fitta rete smantellata grazie al lavoro della Polizia postale, che continua nell’attività di monitoraggio.
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