Incredibile quello che è accaduto in una scuola media a Linosa: il preside ha dovuto chiudere l’intero edificio scolastico. Il motivo è sconcertante
Ha veramente dell’assurdo quello che sta succedendo in Sicilia, precisamente nell’Isola di Linosa. Gli alunni di una scuola media non possono accedere all’edificio. Colpa del Covid e di alcuni casi positivi direte voi? No. Allora cosa? Mancanza di insegnanti. No, non è uno scherzo: è tutto reale. Anzi, in realtà ci sarebbero pure gli insegnanti ma non si presentano. Questi ultimi, infatti, presentano dei motivi abbastanza assurdi pur di non recarsi ad insegnare in quell’edificio scolastico.
Chi invece vorrebbe farlo non può perché non rientra nella graduatoria. Sono persone anche del posto che vorrebbero fare il loro mestiere anche vicino casa, ma per colpa di una classifica non possono farlo. A lanciare l’allarme è stato lo stesso sindaco Totò Martello che ha chiesto aiuto al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, affinché i ragazzi possano ritornare a scuola come tutti gli altri loro colleghi più piccoli e più grandi.
Una situazione che sta diventando problematica non solo per l’intera scuola, ma anche per gli stessi ragazzi che sono costretti a rimanere in casa in attesa di qualche cambiamento. Lo stesso primo cittadino ha voluto fare l’esempio di una scuola elementare: ci sono solamente tre classi per un totale di sei alunni e che vengono seguiti solamente da una insegnante (impegnata da lunedì al venerdì): mentre il sabato c’è il maestro di religione che fa lezione per tre ore.
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Linosa, scuola media chiusa per mancanza di insegnanti
Le scuole sono iniziate da alcuni giorni in tutta Italia mentre nell’isola siciliana, quella media, ancora deve prendere il via. Una situazione di “disagio” per li stessi ragazzi ha voluto aggiungere Martello che spera di trovare quanto prima una soluzione grazie anche all’intervento del ministro Bianchi.
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Non è da escludere che nei prossimi giorni (o addirittura nelle prossime ore) possano esserci delle grandi novità direttamente dallo stesso ministro dell’Istruzione.
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