In attesa del ballottaggio fra Michetti e Gualtieri, Calenda e la Raggi possono essere l’ago della bilancia a Roma: arrivano indicazioni.
“Non indicherò ai miei elettori di votare Gualtieri”. Parole di Carlo Calenda, che dopo il risultato del primo turno alle elezioni, rischia di diventare il vero ago della bilancia. Lui però ha chiarito quale sarà la posizione che indicherà ai suoi elettori. “Ho incassato preferenze da persone di centrodestra e centrosinistra, non sarà io a dire loro come comportarsi alle urne”. Dello stesso tenore le dichiarazioni della sindaca uscente Virginia Raggi, che esce sconfitta dalle urne. “I voti degli elettori non sono pacchetti che si spostano a piacimento”.
Al netto delle dichiarazioni pubbliche però, il ballottaggio a Roma si arricchisce di indicazioni, soffiate, tentativi. Michetti e Gualtieri moltiplicano gli sforzi, ma intanto qualche piccolo segnale arriva.
Ballottaggio Roma, Calenda sceglie Gualtieri: “Io voterò lui, ma non è una indicazione agli elettori”
L’apertura arriva da Calenda, che sceglie Gualtieri ma ribadisce che la sua non è una indicazione agli elettori. “Voterò lui perché corrisponde di più alle miei idee – ha sottolineato – e non è una messaggio a chi mi ha sostenuto. Resto però dubbioso su alcuni passaggi effettuati e sui temi del programma mostrato”. Chiaro però che la sua esternazione pubblica potrebbe portare in dote un buon numero di preferenze al candidato del Pd, che intanto chiarisce la posizione con il Movimento 5 stelle.
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“Non c’è spazio per loro in una eventuale giunta”, ha ribadito Gualtieri, sbarrando la strada ad eventuali proposte o accordi. Anche questo è un segnale a Calenda, che non avrebbe di certo gradito la possibilità di incamerare presenze pentastellate. Segnali, neanche troppo timidi, che potrebbero essere il presagio di chiacchierate ben più intense e approfondite.