Della manifestazione di sabato 9 ottobre che si è tenuta a Roma ha voluto dire la sua anche il critico televisivo italiano, Carlo Freccero. Quest’ultimo ha voluto rilasciare un’intervista ai microfoni di ‘Adnkronos’: non ha voluto usare mezzi termini
Impossibile dimenticare quelle immagini che tutti abbiamo visto, incollati alla televisione, dell’assalto alla Cgil da parte dei contestatori “No Green Pass” e anche degli scontri con la polizia per le vie di Roma. Di questa vicenda ha voluto parlare anche Carlo Freccero. Quest’ultimo ha voluto dire la sua e ha risposto in maniera chiara e tonda sul corteo che c’è stato pochissimi giorni fa. Ha dichiarato che ogni manifestazione che riguarda il rifiuto al documento verde è “volutamente infiltrata“.
Non solo: ha anche affermato che se si sostiene il Referendum vuol dire che si è a favore della Costituzione e che si farà di tutto per difenderla da ogni tipo di attacco. Ovviamente ci ha tenuto a ribadire che anche il manifestare è un diritto costituzionale: “Un diritto che ci viene negato nei fatti perché ogni manifestazione di questo tipo è volutamente infiltrata“. Poi ha voluto ricordare una frase che disse l’ex presidente della Repubblica italiana, Franco Cossiga: “Basta infiltrare una manifestazione per screditarla”.
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Si sta parlando anche del “doppio ruolo” da parte del poliziotto infiltrato che, prima ha dato alla carica ai suoi colleghi per poi risultare un infiltrato tra i contestatori picchiando a calci e pugni un manifestante. “Se questi episodi dovessero essere confermati allora il rapporto tra il cittadino e istituzioni sarebbe nullo“. Un episodio che, però, non ha del tutto sconvolto Freccero perché lo stesso ci ha tenuto a ribadire che sono sempre successe. Con la differenza che oggi c’è internet ed è molto più facile risalire alla persona.
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Non solo: anche il manifestante che, una volta entrato nella sede della Cgil, si toglie i vestiti per “intraprendere il ruolo del fascista“. Infine, ha concluso, con un paragone di venti anni fa: “Il G8 di Genova si ripete nuovamente“.
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