Caso Schilirò, la poliziotta “no Green pass” incassa il provvedimento: è pesante

La Polizia ha notificato il provvedimento a Nunzia Schilirò: paga a caro prezzo le parole del 25 settembre sul tema Green pass.

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Polizia (screenshot video YouTube)

La poliziotta Nunzia Schilirò paga a caro prezzo le parole in merito agli obblighi del Green pass. Era accaduto tutto il 25 settembre. Preso in mano il microfono, durante la manifestazione organizzata a Roma in Piazza San Giovanni, si lasciò andare ad alcune dichiarazioni che non sono piaciute ai vertici della Polizia, e hanno fatto scalpore.

Noi poliziotti abbiamo giurato sulla Costituzione, per questo è mio dovere essere qui. Il green pass italiano è illegittimo” disse. E dopo quelle parole, arriva un altro commento su Facebook dopo gli scontri in piazza a Roma del fine settimana. La presa di posizione nei suoi confronti è durissima.

Schilirò, arriva il provvedimento: il suo commento sui social, fra Green pass e scontri

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Dopo le parole sugli scontri arriva il provvedimento per la poliziotta “no Green pass” Schilirò (screenshot video YouTube)

“Chiedo l’immediata punizione dei poliziotti che hanno picchiato i manifestanti senza alcuna provocazione!” Parole di Nunzia Schilirò, la poliziotta che il 25 settembre ha tuonato dal palco contro il Green pass, ed è tornata a parlare su Facebook dopo gli scontri in piazza a Roma.

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“L’ho scritto molte volte. La violenza è inammissibile da qualsiasi parte provenga. All’inizio, per buona fede, sono stata ingannata, ma poi ho visto alcuni filmati dove si evince un riprovevole comportamento di alcuni poliziotti. È buffo – prosegue – come io sia perseguita e quasi arsa sul rogo per aver manifestato pubblicamente e libera dal servizio il mio pensiero, invece, passa sotto silenzio chi picchia un cittadino. Come mai nessun giornale o televisione ha trasmesso quelle scene? Viva la libertà!”. E intanto arriva il provvedimento. Sospesa con blocco dello stipendio, emesso dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza. La Schilirò continuerà a percepire solo l’assegno alimentare.

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