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Fatti

Ballottaggi, astensione da record a Roma: in alcune zone seggi vuoti

Astensione da record ai ballottaggi: a Roma seggi vuoi, soprattutto in alcune zone. E i motivi sembrano essere chiari. 

Ballottaggi, record di astensione a Roma (Youtube)

É il giorno che chiude campagne lunghe ed estenuanti. Quello in cui dopo il primo turno elettorale, in diversi comuni d’Italia saranno i ballottaggi a delineare il futuro delle amministrazioni. I dati però danno una dimensione particolare di quanto è accaduto ieri alle urne. L’astensione è infatti pesantissima, e i numeri riaprono il dibattito sulla disaffezione nei confronti della politica. Soprattutto in alcune zone d’Italia.

Che ai ballottaggi l’affluenza sia spesso in calo, non è di certo una notizia. Dai primi conteggi però arrivano dati negativi, e le stime sono tutt’altro che convincenti. Ci sarebbero tanti motivi per essere distaccati dal quadro politico italiano, ma le percentuali snocciolate ieri, andrebbero analizzate sotto altri punti di vista.

Ballottaggi, percentuali in calo e astensione record soprattutto a Roma

Urne deserte, percentuali crollate, seggi in cui gli scrutatori sbadigliano in attesa di timbrare una scheda. C’è chi parla di disaffezione per la politica nell’analizzare i dati, nettamente in calo, nei ballottaggi in Italia. A distanza di 15 giorni però, un quadro così differente potrebbe avere altre motivazioni. A livello nazionale, alle ore 19 di ieri sera, aveva votato il 5% in meno degli elettori rispetto a 15 giorni prima. 

Leggi anche: L’Italia ritorna al voto per i ballottaggi, i dati sull’affluenza

A Roma il dato è addirittura più basso. Al primo turno nelle urne si registrava un calo dell’8,5% rispetto al 2016. E ieri quella percentuale si è abbassata ancora di circa 4 punti. C’è chi crede che la partita della Roma abbia influito e chi sussurra di elettori che scontenti di non vedere il proprio candidato al ballottaggio abbiano preferito l’astensione. Di fatto però il trend è cambiato. Le zone popolari, spesso decise e decisive nelle urne, fanno registrare un calo pesante. Nelle periferie i dati sono molto bassi, mentre in centro l’affluenza è discreta. Un dato però, in attesa di numeri definitivi e di una corretta analisi politica, dà la dimensione di quanto accade. Se questo trend dovesse essere confermato, alle 15 di oggi l’affluenza definitiva potrebbe essere del 40%. Un record negativo che apre il dibattito su quanto serva una scossa per riportare le persone vicine alla politica.

 

Francesco Palermo

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