Mascherine irregolari, blitz della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza ha effettuato un sequestro di mascherine irregolari presso la struttura commissariale. 

Entra nel vivo l’indagine sulle mascherine irregolari. Nel giorno dalla notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati dell’ex commissario Domenico Arcuri, la Guardia di Finanza in un blitz nella struttura attualmente coordinata dal generale Figliuolo ha effettuato il sequestro di 800 milioni di dispositivi di protezione attualmente non giudicati a norma.

L’operazione delle Fiamme Gialle è stata effettuata nelle prime ore di lunedì 18 ottobre 2021 e la vicenda non sembra essere assolutamente finita qui. Gli approfondimenti continueranno nelle prossime settimane e non si esclude l’iscrizione sul registro degli indagati di altre persone che hanno preso parte all’acquisto di queste mascherine considerate irregolari.

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Mascherine irregolari, diversi sequestri in Italia

Come precisato da Askanews, il blitz è stato fatto dalla Guardia di Finanza su mandato della Procura di Roma. Sequestri avvenuti principalmente nella struttura commissariale dell’emergenza Covid a Roma, ma ci sono stati controlli anche in diversi impianti di alcune regioni per verificare la presenza di queste mascherine considerate irregolari. Si tratta di dispositivi di protezione acquistati dalle aziende cinesi Whenzou Moonray, Whenzou Light e Luokai Trade, tutte multinazionali che sono in questo momento sotto inchiesta in Italia.

Gli acquisti, almeno secondo le informazioni note, sarebbero stati effettuati durante la prima ondata della pandemia sotto la guida dell’ormai ex commissario Arcuri. Gli approfondimenti sono ancora in corso e nei prossimi giorni potrebbero esserci altre operazioni simili oppure l’iscrizione sul registro degli indagati di persone che hanno contribuito all’arrivo di queste mascherine in Italia.

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Il blitz della Guardia di Finanza è arrivato nel giorno della notizia dell’inchiesta che coinvolge l’ex commissario Arcuri. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di peculato, abuso d’ufficio e corruzione. Ma bisogna precisare che per l’ultima accusa è stata già chiesta l’archiviazione da parte della Procura di Roma.

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