“Ci picchiamo come Squid Game”: a scuola arrivano i Carabinieri e la serie tv è nel mirino delle associazioni.
Change.org ha lanciato una petizione, e in molte zone d’Italia le associazioni si stanno muovendo per sensibilizzare le famiglie in merito alla serie tv Squid Games. Netflix ha incassato violente critiche, ma l’idea di Hwang Dong-Huk ha riscosso consensi, e risulta la più vista nella storia sulla celebre piattaforma streaming.
“Il gioco del calamaro”, questa è la traduzione, sta però dilagando, soprattutto fra i più giovani e fra i bambini. In sostanza nella serie alcune persone rischiano la vita in un mortale gioco di sopravvivenza, che mette in palio per il vincitore circa 33 milioni di euro. La serie tv nasce però dall’esperienza giovanile nella vita dello scrittore e regista, fra difficoltà e le disparità in Corea del Sud. E i riflessi del pensiero del regista stanno creando problemi. Così tanto da spingere i Carabinieri ad intervenire nelle scuole.
Squid Game, arriva la richiesta di censura: Carabinieri nelle scuole
Per 12 lunghi anni il regista di Squid Game non ha trovato nessuno disposto a produrre la sua idea. É intervenuto Netflix, che adesso però incassa bordate e polemiche. In un istituto a Roma infatti sono intervenuti i Carabinieri, sollecitati da insegnanti e genitori. Hanno immediatamente raggiunto i bimbi della scuola elementare, chiedendo chi di loro guardasse la serie Squid Game.
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Gli è stato risposto che anche loro fanno il gioco del calamaro, che si vede nella prima puntata. Schiaffi, pugni, calci, e ancora i rumori degli spari. Se ne erano accorti tutti nella scuola, dopo gli spintoni, i ceffoni, e la spiegazione sulla assurda imitazione della serie tv. Troppo per non provare a capire come arginare il problema. Change.org ha già lanciato una petizione, e in Italia molte associazioni e tanti genitori si stanno organizzato per fare lo stesso. AgCom e il Garante dell’Infanzia hanno già incassato le richieste di bloccare del tutto la serie tv, che fra problemi a scuola, offerte di lavoro che ricalcano “il gioco”, e altre imitazioni, si sta trasformando in una psicosi collettiva.