Morte Diego Armando Maradona, spuntano altri retroscena terribili per quanto riguarda la scomparsa di uno dei calciatori più forti della storia del calcio. A rivelarlo è il suo ex avvocato, Matias Torla, che ha accusato i medici che hanno tenuto in cura l’argentino fino al giorno della sua morte
E’ passato quasi un anno dalla scomparsa di Diego Armando Maradona. Nel frattempo, però, spuntano altri retroscena che riguardano la sua morte. A rivelarlo è il suo ex legale, Matias Torla. Quest’ultimo, nella testimonianza giudiziaria, ha attaccato i medici che lo avrebbero tenuto sotto controllo fino al giorno del suo decesso.
L’avvocato ha dichiarato che le cure che sono state fatte nei confronti del ‘Pibe De Oro‘ sono state giudicate “pessime“. Troppi gli errori che sono stati commessi, fino a farlo “gonfiare“. Il suo cuore sarebbe “esploso” proprio per questo motivo. Queste le parole che ha riferito ai giornalisti che lo stavano attendendo fuori l’ufficio del procuratore di San Isidro,
Ricordiamo che in questa triste vicenda sono indagati ben sette persone, tra queste spunta anche il nome di Leopoldo Luque. Quest’ultimo, neurochirurgo ed amico di Maradona, è indagato per omicidio colposo e rischia dagli 8 ai 25 anni di carcere.
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Morte Maradona, Torla: “Non avrebbe dovuto lasciare la clinica“
Non solo uno, ma un altro retroscena c’è in questa vicenda. Pare che Maradona non avrebbe mai dovuto lasciare la clinica ‘Olivos‘ dove si trovava poco prima della sua morte. I medici non hanno fatto abbastanza per curarlo. Anzi: non hanno fatto nulla per impedire la sua scomparsa.
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L’ultima volta che l’avvocato ha visto il suo ex assistito è stato il 16 novembre, 9 giorni prima della sua morte. Ha concluso dicendo che aveva una voce robotica, acuta ed intermittente. Solo dopo ha capito perché. Motivo? A causa della troppa quantità di acqua che il suo corpo aveva trattenuto.
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