Mario Draghi in pressing sul clima al G20 di Roma: la strada però sembra tutt’altro che semplice fra i grandi d’Europa.
Clima, emissioni zero, tavoli delicati con altre potenze del mondo che sembrano al momento ascoltare. Senza però andare fino in fondo sul tema del clima. Che la strada fosse in salite per Mario Draghi al G20, era un dato già certo e chiaro. Restano però poche ore fra incontri bilaterali e strette di mano, per capire come affrontare un tema che resta centrale. E purtroppo molto delicato.
Bisogna iniziare a fare ciò che per anni è stato tralasciato. Con effetti devastanti e preoccupanti. E per giungere all’obiettivo, serve trovare accordi tutt’altro che scontati. Draghi è in pressing quindi, e restano poche ore per capire come muoversi.
G20, la questione clima è centrale per Draghi: accordi delicati
Cina e India non sembrano al momento mettere in cima alla lista degli interventi la questione clima. Chiedono tempo sulle “emissioni zero”, ma il tempo per Mario Draghi è scaduto. Il documento finale sul clima è uno dei nodi centrali da sciogliere, fra surriscaldamento globale e riduzione delle emissioni.
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Draghi dovrà volare a Glasgow, dove domani inizia Cop26. E vorrebbe presentarsi con in mano accordi o segnali, ricercati da tutti. La Cina però sembra aver scaricato la patata bollente. Xi Jinping, in video conferenza, ha chiesto ai paesi sviluppati di fornire alle altre nazioni strumenti per raggiungere l’obiettivo richiesto, o quantomeno aiuti per sostenere le economie più in difficoltà e non all’avanguardia. L’indiano Narendra Modi ha invece incontrato il Papa, e la speranza è che le parole di Bergoglio possano essere un monito a mettere il clima come un obiettivo centrale da affrontare nell’immediato. Restano quindi poche ore per centrare accordi molto delicati e stilare un documento da tradurre in azioni immediate e tangibili.