Consumismo e radici per niente italiane: Halloween è diventata una ricorrenza anche nel nostro paese, ma non ha nulla che la lega alla tradizione.
Avviso ai naviganti. Ognuno è libero di festeggiare come e quando gli pare, nel rispetto di tutto e di tutti. E non è del tutto lecito criticare in maniera aspra la ricorrenza, o farne un simbolo di estremismo cristiano. Per molti è un modo per concedere ai bimbi una giornata di svago all’insegna dei simboli, e forse, in tal senso, sarebbe l’unica strada giusta per dare ad Halloween un motivo di festeggiare così come si fa adesso. Il resto è lontanissimo dalle radici italiane, e forse in pochi sanno fino in fondo di cosa si tratta. Non è neanche più una ricorrenza legata ai defunti, che in Italia sono ricordati in maniera diversa. Ed è giusto che sia così.
Halloween è una ricorrenza che cade alla vigilia della celebrazione cristiano di Ognissanti, due giorni prima della data in cui si ricordano i defunti. É legata alla morte e all’occulto, e si festeggia intaccando zucche, accendendo falò, facendo scherzi come il classico “Dolcetto o scherzetto”, visitando luoghi che per qualcuno sono infestati. Ha origini celtiche e affonda il suo passato in radici remote, che nel tempo si sono trasformate fino a rendere la ricorrenza una celebrazione che ha poco di tradizione e molto di consumismo.
Di fatto Halloween incontra poco le tradizioni italiane, ma anche nella nostra nazione ha preso piede. Molti studiosi la individuano come una celebrazione basata sulla festa celtica di Semhain, che coincide col il capodanno celtico. Segnava il passaggio dall’estate all’inverno, si mettevano da parte le scorte per superare la rigida stagione e aveva il carattere del passaggio, da questo deriva il carattere mortuario. I Celti credevano che la parete che divide il regno dei morti da quello dei vivi si assottigliasse mettendo i mondi in comunicazione, e per questo motivo la festa di Semhain era anche un momento per onorare i morti. I Romani la fecero coincidere con la festa dei morti, mentre i cristiani poi spostarono la data al 2 novembre.
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“All Hallow’s Eve”, da cui deriva il nome, in inglese antico significava proprio la vigilia di Ognissanti. Per questo la ricorrenza ha legami sia religiosi che lontani dalla religione. E quando gli irlandesi, primi a festeggiarla, spinti dalla povertà emigrarono in altri paesi, soprattutto negli States, la tradizione si trasformò in consumismo dilagante. Come la famosa zucca Jack O’ Lantern, legata ad un patto col diavolo e appesa fuori dalla porta come simbolo per far capire che non c’è spazio per lui. E ancora travestimenti, dolci, feste a tema, frutto di trasformazioni che hanno allontanato Halloween da ciò che era per i celti, trasformandola in qualcosa che è lontanissima dalle tradizione italiana.
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