Trasferta di Marsiglia vietata ai tifosi della Lazio. L’ordinanza firmata dal ministro francese Darmanin fa discutere.
Vietata la trasferta di Marsiglia ai tifosi della Lazio. A pochi giorni da una sfida sicuramente molto importante per il club biancoceleste, è arrivata la notizia che Immobile e compagni non potranno avere al fianco i propri supporters.
E a far discutere è l’ordinanza firmata dal ministro francese considerando anche quanto successo negli ultimi mesi proprio in Ligue 1 con gli stessi tifosi del Marsiglia finiti nel mirino per comportamenti non proprio ideali. Nella comunicazione, citata da SportMediaset, di Gerard Darmanin è precisato che il divieto è scattato per ripetuti canti fascisti, esibizione di saluti romani e comportamenti violenti citando alcuni episodi avvenuto nel recente passato.
Non sicuramente una buona notizia per i ragazzi di Sarri. Immobile e compagni speravano di poter contare sul tifo in questa trasferta che potrebbe essere decisiva per il passaggio del turno.
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Il comunicato emesso dal ministero dell’Interno è stato criticato sui social. Uno degli utenti ha parlato di “un qualcosa di vergognoso che, in alcuni Paesi, comporterebbe l’intervento da parte del governo […]“.
Un altro ancora ha precisato che “ci sono laziali e laziali“. Insomma, una decisione che non sembra essere stata presa di buon grado da parte dei tifosi della Lazio anche dopo gli ultimi episodi che hanno caratterizzato le partite del Marsiglia.
Ha fatto il giro dei social (e non solo) la foto di Neymar scortato dalla polizia per andare a battere un calcio d’angolo proprio durante una partita sul campo del Marsiglia. Episodio avvenuto dopo la sospensione di Nizza e l’Olympique per tensioni nel match.
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Vicende che hanno provocato diverse polemiche in Francia con i tifosi del Marsiglia che sono finiti sicuramente sotto una attenzione soprattutto in caso di partite considerate a forte rischio.
Immediata la replica della Lazio. Nel comunicato è precisato che la società “non può accettare un’offesa gratuita a tutti i tifosi ed al club, che da sempre ha combattuto ogni tipo di discriminazione […]. Le modalità di applicazione su scala nazionale non sono accettabili […]. Ci aspettiamo un chiarimento ed una replica da parte del nostro Governo verso certe decisioni che dovrebbero indignare tutti gli italiani […]“.
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