Le parole di Giacomelli contro il modo di agire di D’Onofrio hanno aperto degli interrogativi. Il potere dell’arrestato.
Quella degli arbitri é sempre stata una posizione contestata da molti tifosi. Di tanto in tanto, poi, avvengono degli inghippi giuridici che spingono le persone vicino a questo mondo ad aprire degli interrogativi in merito. Pensare a male non è sempre un peccato ma, a volte, è l’unica via per arrivare alla verità.
Il procuratore capo dell’Aia è stato arrestato e, ora, tutti quei fautori del calcio pulito chiedono giustizia e chiarimenti in merito. In più, si iniziano ad avvicendare diverse parole in merito dei principali attori contestati. Primi fra tutti, gli arbitri di Serie A, sempre visti con occhi di riguardo da chi spende soldi per questo gioco.
La posizione di Giacomelli
Un ormai ex direttore di gara si è fatto coraggio e ha voluto parlare dei rapporti che aveva con la persona arrestata. Si tratta di Giacomelli, colui che ha arbitrato oltre 150 partite nella massima divisione di calcio italiana e che si trovava in quel ruolo sin da quando aveva 15 anni. L’uomo non ci è andato piano e ha voluto far sapere ciò che non é andata nel modo giusto, secondo il suo parere.
La sua accusa verte verso ciò che gli è successo all’interno dell’Aia, Associazione italiana arbitri. L’uomo ha avuto dei problemi relativi a un rimborso spese di 71,40 euro. Ora, però, è pronto a chiedere 1,5 milioni di euro, per via di una causa diretta proprio contro l’Associazione.
Le sue parole sono destinate a fare il giro del web e, molto probabilmente, sarà ascoltato, come molti altri, dagli inquirenti. Una bufera nel mondo calcistico che si affaccia proprio all’inizio della sosta invernale, dovuta allo stop voluto dalla Fifa per i Mondiali di calcio contestatissimi in Qatar.
La posizione di Giacomelli
L’arresto del procuratore capo degli arbitri italiani non rimarrà una notizia inerme nell’ambiente calcistico. Infatti, l’uomo, era ben noto negli ambienti criminali con il nome di “Rambo” e ieri, il 12 novembre, è stato arrestato con l’accusa per essere un corriere della droga.
Contro di lui, sono partite anche le accuse dell’ex arbitro Giacomelli, dismesso dal suo operato anche grazie alla volontà di D’Onofrio. Il primo, ha voluto togliersi qualche sasso dalla scarpa, affermando: “il procuratore decideva dismissioni e promozioni nell’ambiente arbitrale”. Secondo l’ex arbitro, l’uomo non poteva estrometterlo dall’Aia per i comportamenti in campo e si è avvalso di una “spinta per superare 12 giorni di squalifica”.