Ha rifiutato due big d’Europa come Inter e Manchester United perché la sua fede calcistica ha prevalso: la confessione del fratello.
Al giorno d’oggi la fede calcistica è quasi sempre messa in secondo piano in favore del denaro: a ingaggi stellari corrisponde quasi sempre la partenza di un giocatore verso nuovi lidi. Questa volta però non è stato così: sebbene il calciatore sia giovane e con ampio margine di crescita, ha preferito restare nel posto in cui si è sviluppato calcisticamente. Una piazza diventata difficile, ma che potrebbe dargli davvero tanto. Ma di chi stiamo parlando? Si tratta del prodigioso talento della Juventus, Nicolò Fagioli.
Fagioli si è preso la Juventus
Allegri è riuscito a riprendere una Juventus in crisi anche grazie all’ausilio delle nuove leve. Giovani che hanno dato nuova linfa ad una squadra che, ad inizio anno, sembrava aver perso brillantezza e motivazioni. Nicolò Fagioli e Fabio Miretti, a suon di ottime prestazioni in campo, si sono guadagnati prima la fiducia del tecnico livornese e poi quella dei tifosi. Il numero 44 bianconero è un classe 2001: nonostante la sua giovane età si muove in campo come un veterano. Allegri ha affermato a più riprese che ha tutte le carte in regola per diventare un ottimo playmaker, ma bisogna ancora puntellare qualcosa. Insomma, uno splendido diamante grezzo che può mostrare a tutto il mondo il suo effettivo valore. Questa mattina Tuttosport ha aperto la prima pagina con un retroscena sul centrocampista juventino.
Le parole del fratello: “Ha detto no a…”
L’edizione odierna di Tuttosport ha aperto in questo modo: “No a Inter e United per la Juve“. Titolo che ha introdotto le parole del fratello di Nicolò Fagioli. Le rivelazioni sui retroscena legati al numero 44 bianconero non finiscono qui però: “Anche il Milan e l’Atalanta lo volevano, ma ha prevalso la sua fede bianconera. l’aritmia? Che choc! La spinta di Ronaldo, la telefonata di Morata, la stima di Mancini“. La fede calcistica lo ha premiato, dal momento in cui il gioiellino azzurro sta scalando le gerarchie di Allegri: ora Locatelli e Pogba devono stare attenti.