Si è tornato a parlare della polemica relativa alla bandiera dell’Iran. A farlo è stato il CT dell’Usa Berhalter.
Quello che è successo non è rimasto inosservato dai cronisti di mezzo mondo. Il fatto non è dei più gravi, ma si tratta di un’istigazione bella e buona, che una Federazione calcistica non è solita fare, come non lo è nel commettere errori del genere. Gli Usa hanno lanciato la pietra che ha acceso la polemica e, ora, i risultati si vedono quando si parla di questa storia.
A dire la sua in merito alla situazione è stato il CT degli Usa, Berthalter. La domanda è stata scomoda, ma la diplomazia con cui ha risposto rende chiara l’alta concentrazione per il match. Si tratta di una partita decisiva per il passaggio della fase a gironi in Qatar. Proprio per questo, la condivisione della bandiera iraniana senza il simbolo della Repubblica islamica, da parte della Federazione statunitense, ha fatto enorme scalpore.
La polemica sulla bandiera e la risposta del CT degli Usa
Chiunque conosca un minimo di cultura islamica, sa quanto ci tengano a determinati atteggiamenti. Per molti dei rispettosi di tale religione, l’importanza data a quest’ultima è molto elevata. Non condividere la reale bandiera attuale, senza un emblema tanto rispettato in patria, può essere un’offesa non da poco.
Lo sa bene Berhalter, che ha voluto scusarsi per ciò che è accaduto. Lo ha fatto rendendosi portavoce di tutto lo staff e dei giocatori statunitensi e il suo ruolo glielo consente. Un dibattito che tutti avrebbero voluto evitare, specialmente per il momento storico che l’Iran sta vivendo. Infatti, arresti ed esecuzioni da parte dello stato islamico per le varie proteste accese in patria non si fermano. Sintomo di una situazione delicata all’estremo.
Le parole di Berhalter sulla partita fra Iran e Usa
Tornando a parlare di calcio, si può ben dire che la fase iniziale del Mondiale in Qatar è stata superata. Ora si inizia a fare sul serio e ogni errore sarà pagato con l’esclusione dalla competizione. Fase cruciale avvertita anche da Berhalter, che ha mostrato tutto il suo rispetto per la squadra che gli undici che schiererà in campo andranno ad affrontare.
“Per noi è una partita contro una buona squadra“, ha affermato il CT. “Ricordo il precedente dove perdemmo 2 a 1 del 1998. Lì gli Usa sembravano non voler vincere”, ha poi proseguito. “Noi non possiamo sbagliare in quel modo”, ha poi concluso.