Il “Batti lei” fantozziano pare fuori moda, tutti vogliono calciare. È il caso di quanto accaduto nel match in Serie A.
Nessuno fa cerimonie, hanno voglia di prendersi la scena e finché è sano, va pure bene. La lite infatti, scaturita in campo, riguarda due calciatori che sono andati al dialogo al novantesimo e che poi, nell’esultanza generica, non ha visto protagonista uno dei due, che si è avvicinato al “mucchione” che stava festeggiando, con qualche pacca sulla testa e sulle spalle, visibilmente scuro in volto.
Chiaro è che poi, la voglia di fare bene sia parte fondamentale per un centravanti, trovando i gol che cerca per tutta la stagione. Ma il bene della squadra, viene prima di ogni cosa, e lo ha dimostrato lo stesso calciatore che a pochi istanti dal fischio finale ha arringato la folla presente allo stadio, per la vittoria arrivata nei minuti finali.
Lite in campo, il motivo della discussione: ma è già tutto rientrato
Tutto rientrato, ma le immagini della lite in campo al novantesimo hanno presto fatto il giro del web.
Si tratta dei calciatori che sul finale di partita sono andati al dialogo quando, facendo discussione prima del calcio di rigore calciato e trasformato da Albert Gudmundsson che ha trovato i suoi primi due gol con la maglia della Fiorentina, sono stati entrambi pizzicati dalle telecamere.
Il calcio di rigore trasformato dall’islandese è stato fonte di discussione per Gudmundsson e Kean. Il secondo, a quanto pare, voleva calciare il rigore. “No” secco del rigorista Gudmundsson, con Palladino che dovrà chiarire tutto in merito alle gerarchie dal dischetto.
Le parole di entrambi dopo la diatriba al 90′
Probabilmente si sono scambiati opinioni, sicuramente però voleva andare sul calcio di rigore Moise Kean, che lo avrebbe sottolineato proprio all’islandese prima di calciare il rigore.
Cenno e poi via, Kean non ha neppure subito raggiunto il gruppo durante l’esultanza, ma il clima nel post-partita è disteso. Nell’intervista congiunta del post-partita, Kean parla così: “Alla fine siamo un buon gruppo, in questi mesi la squadra mi ha aiutato e i risultati si vedono. Continuiamo così”. E Gudmunsson, risponde sul rigore: “Sono contento per i due rigori, ma ciò che conta ancora di più è il risultato di squadra”. Tutto placato e tutto rientrato, dopo le immagini che avevano visto il dialogo con Kean accigliato per non aver avuto l’occasione di andare dagli undici metri.
Tutto rientrato, la reazione a caldo
A caldo, la reazione è stata quella di chiedere di tirare il calcio di rigore. Poi probabilmente, con il rigorista designato e già deciso in precedenza, Kean ha rinunciato e non ha più insistito per non distrarre il compagno di squadra. Alla fine però, è da chiarire, che il rigorista della Fiorentina è proprio Gudmundsson. Qualora non dovesse esserci lui, a quel punto, tirerà Kean.