Una maxi-truffa agli istituti religiosi ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati di decine di persone. Ecco cosa è successo.
Una maxi-truffa agli istituti religiosi è stata scoperta dai carabinieri al termine di una lunga indagine. Secondo quanto riferito da La Repubblica, decine di persone sono state iscritte sul registro degli indagati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di oltre 150 truffe a queste strutture e a case di riposo in tutta Italia.
Le indagini sono ancora in corso e nei prossimi giorni si cercherà di ricostruire meglio la vicenda e capire da quanto andavano avanti queste truffe. Al momento la Procura ha deciso per l’obbligo di dimora per tutte le persone coinvolte in questa vicenda. Ma non si esclude in futuro l’iscrizione sul registro degli indagati di altre persone.
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Maxi-truffa agli istituti religiosi, il punto sulle indagini
Le indagini sono ancora in corso e presto ci saranno novità. Secondo le prime informazioni, gli indagati si sono presentati agli istituti religiosi e alle case di riposo come impiegati di banca o di enti benefici e parlavano di fondi statali o anonimi benefattori destinati a queste strutture.
Un denaro che, secondo la versione dei truffatori, poteva essere dato solamente dopo un versamento di una somma da mille a tremila euro su conti correnti di complici, a titolo di restituzioni per soldi dati in eccesso in precedenza. Un sistema che andava avanti ormai da tempo e che avrebbe consentito a queste persone di raggiungere una cifra intorno ai 250mila euro.
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Si tratta di un’indagine condotta negli ultimi mesi dopo la segnalazione di alcuni istituti religiosi. I punti da chiarire, però, sono ancora diversi e per questo motivo gli approfondimenti continueranno nei prossimi giorni. Non si esclude, inoltre, la possibilità di iscrivere altre persone sul registro degli indagati e soprattutto gli inquirenti vogliono capire da quanto andava avanti questa truffa.
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