Allegri si riprende la Juve nella notte più delicata della stagione: Chelsea al tappeto con un grande Chiesa, ma la squadra torna a stupire.
Era la gara forse più delicata in questo inizio di stagione. Il match contro i campioni in carica, senza Dybala e Morata e con quella “idea”, spoilerata da Allegri senza però spifferare la natura dell’impostazione data alla gara. Ha funzionato, perché i due “Fede”, Bernardeschi e Chiesa, hanno confezionato il gol vittoria, e tenuto in scacco la difesa del Chelsea. Allegri ha incartato Tuchel con diverse mosse a sorpresa e si prende tre punti, la testa del girone e una squadra trasformata. Tatticamente e nella testa.
Una vittoria in 5 chiavi che il tecnico ha girato per il verso giusto. Con intelligenza e la voglia di rispondere alle critiche davanti al suo pubblico, che si è goduto un successo meritato da tutti i punti di vista.
Juve Chelsea: le 5 chiavi del successo di Allegri
Senza alcun dubbio la prima impeccabile lettura è nell’attacco. Kean ha fatto da spettatore, e poco importa il suo volto intristito a Max Allegri. Bernardeschi ha agito da falso 9, facendo la spola fra mediana e attacco per creare praterie a Chiesa. Allegri li ha invertiti, gli ha dato libertà di agire, proprio quella più volte chiesta da Bernardeschi, che ha sbagliato un gol già fatto prima di uscire, ma ha inventato e regalato all’altro ex viola un assist prezioso. Bene anche la mediana. Bentancur fatica ad impostare, ma il tecnico non glielo ha mai chiesto. Ha rotto il gioco e consegnato il pallone alla vera chiave tattica del match. É Locatelli, che ha vinto il duello con Jorginho, e si prende in mano la Juve con talento.
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“Abbiamo concesso solo un tiro ai campioni in carica”, ha dichiarato Allegri, e nelle sue parole c’è un altra scelta azzeccata. Fuori Chiellini, maestro nella marcatura anche estrema. Dentro De Ligt a braccare Lukaku, nervosissimo nel lavoro fra le maglie strette. Bonucci ha invece letto bene ogni situazione. Chiuso quando si trovava solo, pronto ad arretrare quando sul belga c’era il compagno olandese. E poi Danilo e Alex Sandro, impeccabili nell’inaridire gli spazi. Allegri le ha azzeccate tutte, e da queste mosse ripartirà. Ora il derby, per capire se sia stata la musica della Champions ha far dimenticare Ronaldo e ridare spirito alla sua squadra, o se il momento buio è completamente alle spalle.