Riduce in schiavitù la compagna, arrestato un 25enne: dove è succcesso

Un uomo di 25 anni è stato arrestato per aver ridotto in schiavitù la compagna. Ecco dove è successo.

Carabinieri
Carabinieri (screenshot video YouTube)

Un uomo di 25 anni è stato arrestato per aver ridotto in schiavitù la compagna. Il blitz, come raccontato dal Corriere della Sera, è scattato nella serata di domenica 10 ottobre 2021 dopo la segnalazione da parte della mamma della ragazza. La giovane, in forte stato di agitazione, è riuscita ad allontanarsi dalla casa per rifugiarsi dalla famiglia e chiedere aiuto ai carabinieri.

Ai militari ha raccontato tutto quanto successo e così è scattata l’operazione che ha portato al fermo del 25enne. Le accuse contestate sono quelle di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, maltrattamenti, lesioni personali e spaccio di sostanze stupefacenti. In attesa di accertare meglio gli episodi e il processo, il Tribunale di Roma ha deciso di disporre per l’uomo il mandato di custodia cautelare in carcere.

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25enne arrestato ad Acilia, la ricostruzione

Carabinieri
Carabinieri (screenshot video YouTube)

La ricostruzione è ancora al vaglio degli inquirenti. Dalle prime informazioni raccolte dai carabinieri durante l’interrogatorio della giovane vittima, l’uomo le impediva di uscire di casa, le ritirava i documenti e gli effetti personali, la controllava e in alcune occasioni le chiedeva anche di consumare cocaina che lui stesso procurava.

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Una situazione che andava avanti ormai da diverso tempo e alla quale la giovane non era mai riuscita a ribellarsi. Nella giornata di domenica 10 ottobre, però, la donna ha deciso di lasciare la casa di Acilia, alle porte di Roma, e rifugiarsi in un appartamento della famiglia a Ostia. Immediata la chiamata da parte della madre ai carabinieri e la giovane ha subito raccontato ai militari quanto successo. Le forze dell’ordine hanno subito effettuato le verifiche del caso e arrestato l’uomo con un mandato di custodia cautelare in carcere. Nei prossimi giorni è previsto l’interrogatorio di garanzia con il magistrato che dovrebbe confermare il mandato di custodia cautelare in carcere.

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