Il premier Draghi potrebbe mettere in campo una stretta sulle manifestazioni. Contatti continui con la ministra Lamorgese.
Una stretta sulle manifestazioni per evitare quanto successo a Roma. Dopo aver visto gli episodi di sabato 9 ottobre, il premier Draghi ha deciso di mettere in campo delle regole più rigide con l’obiettivo di non far passare l’idea che “quattro facinorosi tengano in scacco il Governo”.
Per capire le decisioni da prendere, il presidente del Consiglio ha avuto dei contatti molto frequenti con la ministra Lamorgese e non si esclude già nei prossimi giorni un faccia a faccia anche per capire cosa non ha funzionato. I due giorni cerchiati in rosso da Draghi sul calendario sono il 15 e il 16 ottobre. Date che rischiano di presentare ancora scontri come quelli di sabato scorso e l’idea è quella di fare tutto il possibile per prevenirle prima.
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La stretta sulle manifestazioni
Da parte del premier Draghi c’è intenzione di mettere in campo una stretta per evitare ancora immagini come quelle di sabato 9 ottobre. Nessun ‘bavaglio’ alle manifestazioni, ma controlli molto più serrati prima di dare il via libera. Per questo toccherà al Viminale accertare la natura della protesta ed eventuali rischi per l’ordine pubblico. Solo dopo si potrà autorizzare la dimostrazione.
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Allo stesso tempo si dovranno controllare con maggiore attenzione le zone con obiettivi sensibili. Il presidente del Consiglio, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è rimasto molto colpito dall’assalto alla Cgil ed ha chiesto alla ministra Lamorgese di un numero maggiore di agenti per intervenire subito in caso di bisogno.
Nei prossimi giorni sono diverse le manifestazioni in programma e a Palazzo Chigi temono un nuovo 9 ottobre. Da qui la decisione di rivedere l’allenamento sulle proteste che c’è stato dopo il buon andamento della crisi sanitaria e, molto probabilmente, nei prossimi giorni sono attese delle nuove linee guida per dare il via libera a tutte queste dimostrazioni.
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