Scontri a Roma, il duro attacco di Povia

Il duro attacco di Povia sugli scontri a Roma dello scorso sabato. Ecco cosa ha detto il cantante commentando la manifestazione.

Povia
Povia (screenshot video YouTube)

Gli scontri a Roma di sabato continuano a far discutere e Povia, intervistato dall’Adnkronos, ha utilizzato parole sicuramente molto dure commentando quanto successo nella Capitale. Il cantante ha sottolineato che “l’estrema destra molto spesso viene reclutata dal governo per delegittimare il dissenso“.

Una strategia che secondo lui era già utilizzata negli anni Settanta e, soprattutto, durante il G8 di Genova nel 2001. Il vincitore di Sanremo ha detto di essere stato lì e di aver visto la stessa cosa: “Bastano 30 infiltrati per delegittimare una piazza e far scoppiare i disordini”.

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Scontri a Roma, Povia: “Impossibile che 100mila persone siano violente”

Giuseppe Povia
Giuseppe Povia (screenshot video YouTube)

Nella lunga intervista il cantante ha detto che difficilmente 100mila persone siano tutte violente e cita un’intervista di Cossiga del 2008. Il presidente parlava in questo intervento di vincolare il dissenso attraverso gli infiltrati per spegnere la fiamma prima che divampasse il rogo.

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Povia, inoltre, ha cercato di spiegare anche come funziona questo meccanismo: “Prima si vedono delle facce strane che fanno due battute con le forze dell’ordine e poi gli stessi manifestanti fanno scoppiare un casino. Non è la prima volta che succede“. Non sono mancate critiche alla Cgil. Il cantante ha definito “30 cretini” i dimostranti che hanno assaltato la sede romana del sindacato, ma allo stesso tempo ha ricordato che “se fossero andati i sindacati negli anni ’70 dagli operai della Fiat a dire che la Fornero si è inventata la flessibilità, la risposta sarebbe stata con le chiavi inglesi“. Secondo il vincitore di Sanremo “i sindacati non sono dalla parte dei cittadini in questo momento”.

Parole sicuramente molto dure, ma non è la prima volta che Povia prende una posizione simile e molto probabilmente lo farà ancora in futuro commentando altri episodi simili o decisioni prese dal Governo.

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