In Norvegia fa scalpore l’attacco del killer con arco e frecce: c’è un triste precedente che fa riflettere e genera pesanti timori.
Un attacco clamoroso in una cittadina tranquilla, a circa 80 chilometri da Oslo. Ciò che è accaduto ha sconvolto una nazione intera, in una notte macchiata dal sangue di 5 persone, uccise con un arco e le frecce. Poi il confronto del killer con con gli agenti, che sarebbero rimasti feriti prima dell’arresto a Kongsberg. Oltre alle 5 vittime sono 2 le persone ferite, fra i quali ci sarebbe un agente. E uno dei sopravvissuti si troverebbe in terapia intensiva. A fornire i dettagli è stato il capo della Polizia, che ha dipinto un quadro abbastanza preoccupante.
Norvegia, il killer con arco e frecce ha agito da solo: non si esclude però la pista terroristica
“Ci sono più scene del crimine, e il killer ha colpito muovendosi in una vasta area. Non mi sento di escludere nulla”. Così ha parlato nella notte Oyvind Aas, capo della polizia di Kongsberg. Il movente non è chiaro, e dalle prime ricostruzioni sarebbero due le piste seguite in queste ore. L’uomo, un trentenne, è stato interrogato, ma la Polizia non esclude la pista terroristica. “Troppo presto per giungere a conclusioni – ha riferito Aas – stiamo valutando tutto approfonditamente”.
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E nelle ricostruzioni, torna alla memoria la strage del 2011 compiuta ad Utoya. Intanto il trentenne, danese, è stato immediatamente trasferito a Drammen, in attesa di capire quale sia stato il movente che lo ha spinto a compiere una azione incredibile e drammatica.