Green Pass, perché non condividere il Qr-code | È pericoloso

Il Garante per la Privacy si è pronunciato sul Green Pass da vaccino per il Coronavirus. Ha raccomandato alla popolazione di non prendersi rischi col Qr-Code.

Green Pass vaccinale
Green Pass vaccinale (Pixabay)

In questi giorni post vaccinali molte persone hanno ricevuto l’attesissimo Green Pass. Atto a far viaggiare e pronto a restituirci la nostra libertà potrebbe però rappresentare un pericolo non di poco conto. È così che si è mosso addirittura il Garante per la Privacy pronto a raccogliere delle informazioni molto interessanti che potrebbero limitare i rischi di chi ha ricevuto quella certificazione.

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Sicuramente il periodo vigente ci mette di fronte a delle situazioni non di facilissima gestione, questo perché la disinformazione è a piede libero. Sempre più persone vengono spaventate di fronte a un modo di fare notizia atto al sensazionalismo. Certo è che servirà fare attenzione ancor più soprattutto per lo sviluppo, anche in questi casi, della tecnologia. Ma qual è la preoccupazione legata al Qr-Code che è emersa in questi giorni?

Green Pass, la preoccupazione del Garante per la Privacy

Mario Draghi, premier
Mario Draghi, premier (Getty Images)

Il Garante per la Privacy è intervenuto in merito al Green Pass, sollevando alcuni punti di domanda sul Qr-Code. Sempre più cittadini stanno pubblicando il loro “passaporto vaccinale” sui social network, una cosa che però molto presto potrebbe metterli nei guai. Sempre il Garante prega la popolazione a: “Resistere alla tentazione di esibire il Green Pass, condividendo al massimo la notizia senza mostrare il codice elettronico”. Questo infatti contiene dei dati personali che sono invisibili a un primo sguardo ma che potrebbero creare dei problemi.

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Viene poi aggiunto: “Il rischio è quello di lasciare in giro per la rete una traccia dei propri dati sanitari che potrebbero anche essere utilizzati per una finalità malevole”. Il rischio è quello di andare a facilitare il giro dei certificati falsi che metterebbero a rischio anche l’incolumità delle persone in un momento dal punto di vista sanitario così delicato. In base a questo poi le persone potrebbero ritrovarsi a vivere dei momenti di non semplicissima gestione.

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