Ad un mese dal post che continua a troneggiare sulla propria pagina Facebook – e che vi proponiamo di seguito – in cui denunciava gli attacchi (per lo più scomposti) di avversari politici, Giorgia Meloni torna a mostrare il lato oscuro del web.
Con un post sui propri social la leader di Fratelli d’Italia propone un campionario (un bestiario, ci sarebbe da dire) degli insulti ricevuti dagli haters.
Offese ingiustificabili, che mostrano il livello di becerume di una parte della platea web.
Un becerume che è possibile riscontrare trasversalmente a sinistra come a destra, ma che in questo caso deriva – usiamo le parole della Meloni – da una pagina “arcobalenata”.
Scrive la Meloni (nel post che potete vedere completo in coda):
Tra le centinaia di insulti gratuiti di ogni tipo, solo su questo post potete leggere diverse minacce e auguri di morte nei miei confronti. “Vi dovrebbero decapitare. In questi casi mi vengono in mente le foibe. Speriamo che un proiettile vaghi nella direzione giusta. Qualcuno la faccia fuori.”
Offese, insulti e minacce che dovrebbero essere perseguiti sul piano penale oltre che legittimamente denunciati pubblicamente.
Paradossale, in effetti, giungano da una pagina che fa sfoggio di bandiere arcobaleno.
Ché, ben prima di essere un simbolo LGBT+, erano emblema del pacifismo.