Torna a parlare il nuovo allenatore della Lazio, Maurizio Sarri. Quest’ultimo, ieri sera, è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Sportitalia mercato‘ condotto da Michele Criscitiello. Non sono mancate le stoccate alle sue due ex squadre che ha allenato in Serie A fino a pochi anni fa come il Napoli e la Juventus
Torna a parlare Maurizio Sarri e lo fa quasi dopo un anno dall’ultima volta, poche ore prima di essere esonerato dalla Juventus che lo aveva cacciato dopo l’eliminazione dalla Champions League nei primi di agosto del 2020. A breve ripartirà e lo farà nuovamente in Serie A: Claudio Lotito, patron della Lazio, ha scelto lui come post Simone Inzaghi sulla panchina dei biancocelesti. Come già riportato pocanzi il mister toscano ha rilasciato delle importanti dichiarazioni ai microfoni di Alfredo Pedullà e Michele Criscitiello. Non sono mancate le stoccate sia alla Juventus che al Napoli, ma anche a Cristiano Ronaldo.
Queste alcune delle sue parole in merito al fatto se gli è mancato il calcio: “No, ho seguito il ciclismo. Con gli stadi vuoti non c’erano le motivazioni giuste. Con il ritorno della gente sugli spalti tornerà anche quello“.
Il Napoli lo ha ricontattato? Il tecnico conferma: “Sì, ma non avevo la certezza di essere utile per i partenopei. Per il mese di luglio ero a disposizione. Confermo che a gennaio mi hanno chiamato, ma solamente per chiedere un sondaggio alla Juventus“.
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Capitolo Juventus e Cristiano Ronaldo: “A me piace fare l’allenatore, non il gestore. Ronaldo? Se fossi i bianconeri lo terrei.Non c’è stato alcun litigio con Nedved, semplici discussioni post-partita. Non ho digerito il fatto che dopo aver vinto il campionato i calciatori abbiano staccato la spina. Questo l’ho fatto presente anche ai dirigenti”. Su Jorginho: “Fa tutto con una facilità disarmante, non mi meraviglierei se fosse in lizza per il pallone d’oro. Stava per firmare con il Manchester City, ma l’ho convinto e l’ho portato al Chelsea“.
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Sarri: “Sarei rimasto volentieri al Chelsea“
Su Dybala e sul suo possibile erede come mister: “Paulo è un fuoriclasse e la squadra deve puntare su di lui. Ha avuto un anno particolare e può tornare ad altri livelli. Mi piace molto lo stile di De Zerbi“. Sarà Sarri vs Mourinho ed un infuocato Derby: “Contano le squadre, sarà sempre un Roma-Lazio. Se i giocatori si divertono allora il pubblico si esalta”.
Sulle esperienze in Campania e in Inghilterra: “A Napoli e al Chelsea mi sono divertito molto. Sarei rimasto ai ‘Blues’ molto volentieri. Roma? Mai parlato con nessuno della dirigenza“.
Una chicca sugli atleti che ammira molto: “Allenerei ancora Insigne, Mertens e Callejon. Sono affezionato a loro e spero di allenarli nuovamente“. Infine sulla differenza tra Lotito e De Laurentiis: “Due presidenti opposti, Lotito mi ha trasmesso le sensazioni giuste“.
Maurizio Sarri è così: o lo ami o lo odi. Il sessantaduenne ha un carattere molto particolare. Non è un segreto che a Torino, nella sua esperienza in bianconero, ha avuto molti problemi sia con i dirigenti che con gli stessi calciatori (specialmente con i senatori). Non era da “stile Juve”, sia per il modo di parlare nella gestione dello spogliatoio che per l’abbigliamento (non hanno mai digerito il fatto che si presentasse sempre in tuta).