Arriva la scelta definitiva sul pubblico alle Olimpiadi di Tokyo: l’annuncio arriva direttamente dal ministro giapponese.
Le Olimpiadi di Tokio, rinviate a causa del Covid, prenderanno il via il 23 luglio. Una scelta decisa quella di non rinunciare ai giochi, che ormai da un anno sono visti come il momento della rinascita per lo sport mondiale. Così tanto da affidare una delega ad un ministro, che si occuperà solo dell’organizzazione delle Olimpiadi e della sicurezza durante lo svolgimento delle competizioni.
Proprio oggi a Tokyo è arrivato il presidente del Cio Thomas Back, ed ha incontrato il primo ministro Yoshihde Suga e Tamayo Murukawa. Una riunione per verificare l’effettiva possibilità di aprire gli impianti, e consentire agli spettatori in arrivo da tutto il mondo di seguire gli atleti impegnati nelle varie discipline. La situazione dei contagi nel paese del “Sol Levante” è sotto controllo, ma alcuni indicatori suggeriscono prudenza. E dai dati analizzati, è arrivata la decisione definitiva sull’eventualità di ospitare tifosi e aprire gli stadi.
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Olimpiadi Tokyo: la scelta sul pubblico negli stadi. C’è l’annuncio definitivo
La situazione dei contagi legati al Covid inizia a creare apprensione in Giappone. Solo ieri, nella città di Tokyo, sono stati ritracciati 920 positivi. Un dato in crescita rispetto alla media di 700 positivi al giorno della scorsa settimana. I numeri hanno quindi spinto il primo ministro giapponese a dichiarare lo stato d’emergenza, che andrà avanti fino al 22 agosto. Un scelta difficile ma necessaria, tenendo conto anche di una campagna vaccinale che abbraccia solo il 15% della popolazione giapponese.
I numeri hanno quindi spinto il governo del “Sol Levante” a decretare ufficialmente la chiusura degli impianti per le Olimpiadi. Lo ha annunciato il ministro giapponese Murukawa. “La necessità è di prevenire future ondate della pandemia”, è la motivazione fornita prima di ufficializzare la scelta più dura. I giochi si faranno quindi, ma senza la magia del tifo sulle tribune e senza l’incontro fra popoli e culture. Si perderà la vera identità delle Olimpiadi, ma lo spettacolo deve continuare, con o senza pubblico.