Prime richieste di Green Pass degli alberghi ai clienti. Ecco la replica di uno dei turisti che hanno deciso di trascorrere un periodo di vacanza in questa estate molto particolare.
Sono arrivate le prime richieste di Green Pass da parte degli alberghi ai clienti e non sono mancate le polemiche. Uno dei turisti in una mail ha chiesto una documentazione sanitaria alla struttura prenotata per trascorrere qualche giorno di vacanza: “Mi permetto di farvi notare – si legge nella mail di risposta – che per accettare la vostra richiesta, considerando me stesso in vigore e salute e, vero che, una malattia infettiva si diffonde in tutte le direzioni, in qualità di ospite dal mio punto di vista sano della vostra struttura, dovrei chiedervi a mia volta della documentazione sanitaria come tamponi o green pass degli addetti e il certificato di sanificazione dei locali e degli impianti di condizionamento incorso di validità“.
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“Vi invito – si legge ancora nella missiva del cliente – a riconsiderare la vostra richiesta di tale documentazione anche in virtù del fatto che ad oggi l’applicazione del sacrosanto diritto alla privacy vi ha risparmiato la discriminazione di tutti i sieropositivi da HIV, meningite e vari tipi di epatite a cui avete da inconsapevole ospitalità nella vostra struttura e questo è un bene“.
Una risposta molto polemica e destinata a creare ancora una volta discussioni in Italia. In futuro non si escludono altre mail simili e si prospettano mesi molto difficili per Palazzo Chigi e per il turismo italiano.
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