“Buon Ferragosto” perché si dice? Il significato e origini della festa

“Buon Ferragosto”, vi siete mai chiesti perché in tanti lo dicono? Cosa c’è dietro a questa festa? Nell’articolo vi sveleremo le tradizioni, la storia e il significato di questo giorno

Augusto (screenshot video YouTube)

C’è chi pensa che Ferragosto significhi la fine delle vacanze del mese di agosto (ed è pronto a tornare a lavorare), c’è addirittura chi lo festeggia ed altri che non sanno praticamente nulla di questa particolare festa. Oggi è il 15 agosto, ma perché si festeggia ogni anno questo evento? Cosa ne sappiamo di questo giorno? Mettetevi comodi che ora vi spiegheremo dettaglio per dettaglio.

Origini: si celebrava nell’Antica Roma. Il termine deriva dall’antico ‘Feriae Augusti’. In onore di Augusto. Il nome non viene associato ad una festività, ma alla prima parte del mese di agosto. Questo periodo di riposo si verificava nell’antica tradizione dei Consualia (festa religiosa romana dedicata al dio Conso). I festeggiamenti prevedevano corse di cavalli e altri animali da tiro. Non solo: era l’occasione anche per i contadini di fare i migliori auguri ai proprietari terrieri per i raccolti successivi.

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Chiesa Cattolica: istituirono la festa dell’Assunzione di Maria. Secondo il Vaticano il tutto avvenne proprio il 15 agosto. Ed è per questo motivo che molti devoti si recano in chiesa e partecipano alla Santa Messa per renderle omaggio. Anche i fascisti erano devoti a questa festa: si organizzavano delle gite popolari e si girava l’Italia (dal 13 al 15 agosto). Insomma, si può dire che questo giorno è importante solamente in Italia (ed anche in Irlanda), in altre parti del mondo è semplicemente un giorno come un altro.

Veniamo al dunque, cosa si mangia di preciso a Ferragosto? Ovviamente ogni città ha una sua usanza, ma in particolar modo i piatti tipici sono: piccioni arrosto (piatto tipico toscano), pollo umido con peperoni (a Roma), galluccio ripieno (a Foggia), zitoni (nella Costiera amalfitana), Margheritine di Stresa (Piemonte). Infine non può mancare la classica “anguriata” (servita rigorosamente fredda).

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